Gabriele Acquas, gestore dell’Old Square Irish Pub di Cagliari (uno dei locali più belli e frequentati dalla movida) rifiuta le interviste con i giornalisti di Casteddu Online. Ma nella sua bacheca Fb, aperta a tutti senza censure, fotografa così il motivo della crisi dei locali notturni cittadini: “Locali non mancano di sicuro! Son cambiate due cose; 1/ diminuzione soldo in tasca
2/ nuove generazione pane e acqua tutta la settimana pur di andare a farsi Selfie attorno ad un tavolo ven e sabato!
Per quanto riguarda residenti e locali ci sarebbero da regolarizzare entrambi!
Se dai fastidio ti adegui se pretendi il silenzio delle valli alpine vai nelle valli alpine.vai nelle valli alpine”. Insomma secondo Acquas le colpe sarebbero un po’ di tutti, anche dei maniaci del selfie, che evidentemente non consumano abbastanza, distratti dagli Smartphone. Sarebbe stato interessante invece porgli alcune domande, una su tutte: quanto costa al venditore una birra al frumento alla spina che in media ai ragazzi nelle birrerie cagliaritane non viene venduta a meno di 5 euro? Non sarà che il guadagno è in alcuni casi quadruplicato?
In mancanza di risposte, per fortuna parlano altri. Come Alessandro Alfonso, titolare del Caffè degli Spiriti che ha appena chiuso i battenti per colpa dei lavori al Bastione. Alessandro parla di una città dove è davvero difficile lavorare, perchè nei quartieri clou della movida la sfida è sempre più difficile, le disposizioni del Comune cambiano da una stagione all’altra. Parla anche Carletta Meloni, titolare del Red Fox, pub che a Villanova resiste da ben 33 anni. E segnala il problema dei parcheggi, nel centro storico dove la Ztl notturna può essere un handicap, proponendo un servizio di bus navetta gratuita per locali notturni e discoteche. Il dibattito dopo lo sfogo del giovane Nico Vacca sul gruppo Fb “Parliamo di Cagliari” è aperto, e si sta animando. Troppo triste l’immagine spettrale della città deserta nelle notti del 2015 rispetto ai ricordi degli anni Novanta e Duemila. Hanno resistito soltanto i locali mitici, come quello di Karl Heinz. Gli altri sono scomparsi quando i ristoranti hanno cominciato ad abbassare i prezzi: perchè dovrei andare a mangiare patatine, hamburger e olive ascolane in qualche birreria per 20 euro se con lo stesso prezzo posso ottenere un menu a base di pesce in una trattoria della Marina? Perchè a Cagliari uno Spritz viene venduto spesso anche a sei euro, mentre al Grottino di Vicenza, in pieno centro storico, costa 2 euro e 90 centesimi? Dove è finita la musica dal vivo, dove sono le idee per ravvivare una città che di notte si sta spegnendo? Perchè si è privilegiata la Marina e si è azzerata la vita notturna al Poetto? Perchè Castello è un quartiere che sta morendo anche di notte, perchè a San Benedetto non esiste un solo locale notturno? Stiamo parlando di una città dove in un locale che fa musica dal vivo in centro, il Comune appena venerdì scorso ha mandato una diffida: niente musica live dalle 22 alle 6, perchè disturba i vicini e anche un dirigente comunale che abita nei paraggi. Ma è davvero questa la Cagliari per i giovani? Discutiamo anche su questo, il dibattito è appena cominciato.













