La quantità di lacrime versate per Najibe Zaher, la diciannovenne morta nel terribile schianto di viale Marconi a Cagliari, quasi riescono a bagnare la tanta terra gettata sopra la sua bara bianca, trasportata sino al terreno dove riposano giovani e meno giovani di varie confessioni religiose. Lei, 19 anni e il sogno di diventare dottoressa spezzato ancora prima di varcare il portone della facoltà. Tantissimi gli amici della giovanissima, tutti con una maglietta con stampigliato il suo volto e una frase: “Naji, la nostra stella per sempre”. Al cimitero anche tanti politici, sia di Selargius sia esponenti regionali. E naturalmente c’erano loro, papà Omar e mamma Merita Agus. Le preghiere, le suppliche ad Allah prima del triste rito del seppellimento, con la ruspa che muove tantissima terra sino a quando la bara è totalmente coperta.
Paura, proprio nelle fasi finali del seppellimento, per un malore che ha colpito il padre di Najibe. Omar Zaher è svenuto per il tanto dolore ed è stato subito soccorso dai parenti e dagli amici. Un dolore col quale dovrà purtroppo convivere per tutta la vita.








