Cagliari – Ennesimo trasporto in codice rosso per Anastasia, la giovane di 20 affetta da una rara malattia psichiatrica, il grido disperato della mamma: “Ha bisogno di essere ricoverata in una struttura idonea”. Una malore improvviso ha messo in allerta Maria Gabriela Mancini, che da tempo lotta affinché la figlia possa intraprendere uno specifico percorso in una struttura in Italia. “Qui in Sardegna non c’è, però è presente oltremare”. Mancherebbe solo una firma da parte del responsabile del settore per il trasferimento, ma sinora questa non è ancora stata depositata. Intanto lotta, ancora una volta, contro la morte: è stata ricoverata proprio questo pomeriggio Anastasia, una sincope a casa e la corsa disperata verso l’ospedale. Solo poche settimane fa era stata ricoverata in rianimazione, una lunga degenza e poi il ritorno a casa. Giorni trascorsi tra baci e abbracci, canzoni intonate per esprimere la sua voglia di vivere, quella che ogni tanto viene annientata dai demoni contro i quali combatte. La preoccupazione da parte della madre aumenta, sempre al suo fianco, con la forza, che oramai vacilla, grida ancora, disperata, affinché vengano concesse le cure adatte alla figlia: un percorso terapeutico affiancato da specialisti in grado di affrontare e gestire la malattia, non solo farmaci per sedare le anomalie della mente, ma una vera e propria strada riabilitativa, dove si parte da zero sino ad arrivare al giusto equilibrio, la serenità della stabilità al fine di vivere ogni giorno senza essere sulle montagne russe, quelle dove si sale e si scende con gli estremi dell’umore. Una firma, solo quella manca, per salvare una giovane vita.











