Cagliari e Quartucciu piangono Luca Usai, morto a 49 anni: “Si era riscattato dopo una vita difficile” 

Per anni ha vissuto in una roulotte dopo aver perso il lavoro. Poi, la rinascita da qualche mese, assunto come tuttofare in un residence di Torre delle Stelle. Oggi la tragedia, Usai è stato stroncato da un infarto. La sorella in lacrime: “Nonostante le tante sofferenze passate aveva sempre il sorriso e una parola di conforto per tutti: mancherà tantissimo”


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Un infarto se l’è portato via proprio a pochi mesi di distanza dalla nuova opportunità che il destino gli aveva offerto: un lavoro, come tuttofare, nel residence Esse a Torre delle Stelle. Luca Usai, quarantanove anni, se n’è andato qualche ora fa, stroncato da un infarto proprio mentre stava per iniziare una nuova giornata di lavoro. Un’esistenza difficile, quella del quarantanovenne. Il lavoro perso al porto, poi problemi di famiglia e la strada che diventa il suo giaciglio: nato nel rione cagliaritano de La Palma, cresciuto a Mulinu Becciu, da anni viveva a Quartucciu. Aveva raccontato la sua storia e lanciato vari sos, Luca Usai, su Casteddu Online.  Era il 2018 quando, in una delle video interviste che avevamo realizzato, si trovava accampato in strada, protetto solo da una tendina: “Mi mancano i miei figli, aiutatemi”. Poi era riuscito ad avere una roulotte, in un campo sterrato quartuccese, e lì aveva vissuto sin quando non era stata distrutta da un incendio: “Alla mia età vivo con 5 euro al giorno, aiuto gli anziani del paese facendogli la spesa e mi danno qualche moneta. Sono stato dimenticato da tutti, come una bestia. Chi può offrirmi un lavoro onesto?”. Era il 2019. Due anni dopo, la svolta: lavoratore in un residence. Oggi il dramma.
“Mi mancheranno il suo sorriso e la sua allegria, da circa un anno era tornato a vivere con i genitori ed era felice di lavorare”, spiega, con le lacrime agli occhi, la sorella Silvia: “Nonostante tutta la sofferenza vissuta per colpa di un’esistenza sfortunata, Luca aveva sempre una parola di conforto per tutti, si faceva amare e volere bene”. Lo ricorda anche un suo amico, Marco Cogodi: “Lo vedevo per strada, prima nella sua tendina e poi nella roulotte. Per questo mi ero dato da fare, riuscendo a farlo assumere nell’azienda che si occupa delle manutenzioni nel residence di Torre delle Stelle. Luca faceva di tutto: aiutava nelle pulizie e dava una mano anche al bagnino in piscina. È morto stroncato da un infarto tra le braccia di una sua collega, che ha cercato di aiutarlo sino all’ultimo, insieme ai soccorritori del 118, intervenuti a pochi minuti di distanza dall’arrivo dei carabinieri”.


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