Cagliari e la Sardegna strangolate dai prezzi folli: “Si rischia una nuova ondata di povertà”

Dal cibo alla benzina, i portafogli si svuotano rapidamente e i cittadini finiscono in ginocchio. L’allarme rosso dell’Adiconsum: “L’Isola terza regione per inflazione, ogni famiglia deve pagare 2mila euro in più all’anno”

È allarme rosso per l’impennata dei prezzi a Cagliari e in tutta la Sardegna. L’inflazione viaggia a velocità supersonica, nell’Isola c’è un rialzo, dal cibo alla benzina, passando per l’abbigliamento e le bollette, del 7,5%. E l’Adiconsum lancia l’allarme: “Per i consumatori si tratta di una stangata di quasi duemila euro in più all’anno per ogni famiglia. Si rischia una nuova ondata di povertà in Sardegna, terza regione italiana per inflazione più alta”, spiega il presidente regionale Giorgio Vargiu. I prezzi al dettaglio in Sardegna continuano a crescere più velocemente rispetto al resto d’Italia, con l’inflazione che a maggio registra in regione un tasso del +7,5% contro il +6,8% della media nazionale. I dati sono quelli, ufficiali, dell’Istat. “La Sardegna si piazza al terzo posto tra le regioni italiane dove i prezzi crescono di più. Peggio della Sardegna fanno solo il Trentino Alto Adige (+9%) e la Sicilia (+8,3%)”. Una situazione da choc, con tante famiglie già messe in ginocchio e costrette a tirare, come non mai, la cinghia. “I dati Istat confermano in pieno gli allarmi lanciati nelle ultime settimane dalla nostra associazione e relativi alla crescita sostenuta dei prezzi al dettaglio in Sardegna, con i listini che aumentano a velocità più elevata rispetto al resto d’Italia”, prosegue Vargiu. E, a Cagliari, stando ai prezzi aggiornati al mese di maggio diramati dal Comune, la situazione non cambia.

“L’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività, per la parte congiunturale, ha segnato una variazione del +0,6%, in aumento rispetto al +0,2% registrato nel mese precedente. L’indice tendenziale registra una variazione del +7,1%, risultando così in aumento rispetto alla variazione del +6,4% che si era avuta nel mese di aprile”. Tutto è più caro, dal cibo ai trasporti, dalle strutture balneari alle medicine. Che fare? Vargiu ha una sua ricetta, che somiglia molto a un ultimatum prima della catastrofe definitiva: “Le istituzioni locali devono attivarsi sia per fermare le speculazioni sui prezzi, specie quelle sui carburanti, e calmierare i listini al dettaglio perché una inflazione così elevata produrrà una erosione dei redditi e una forte perdita del potere d’acquisto delle famiglie, determinando nel 2022 una nuova pericolosa ondata di povertà in Sardegna”.


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