Matteo Casula, istruttore di padel e proprietario del dopo lavoro ferroviario di Cagliari, lania un appello per la sicurezza dei pedoni. L’impianto sportivo si trova alla fine di viale la Plaia, in cui è presente un curvone dove due anni fa morì un uomo che si apprestava ad attraversare la strada, a causa della mancata segnaletica orizzontale. I pericoli a cui va incontro chi giornalmente percorre quel tratto sono notevoli: “Le persone arrivano dal rettilineo dell’Iperpan, in prossimità della curva non frenano, andando a folle velocità”. Viale la Plaia è ancora pieno centro urbano, Casula spiega: “Abbiamo provato a segnalare più volte i pericoli alle autorità preposte, non siamo mai stati ascoltati”, “La situazione è peggiorata, meno di un anno fa, quando è stato aperto il campus universitario”. Numero importante di studenti che trafficano la zona ogni giorno: “Tra i trecento e quattrocento”. L’ingresso dell’impianto, sia carrabile che pedonale, è situato in prossimità della curva: “Le macchine, per chi non lo sa, possono sbucare dal nulla”. Tra soci e frequentatori la struttura sportiva ospita circa cento persone al giorno: “È necessaria la presenza di un dissuasore all’altezza del distributore, c’è un albero attorno al quale le persone girano come se fosse una rotatoria, l’installazione vera e propria di quest’ultima ridurrebbe parecchi rischi”. Conclude così Matteo Casula, richiamando l’attenzione delle autorità: “Fortunatamente in quattro anni non si è mai verificato nulla, ma non possiamo aspettare che succeda qualcosa di grave”.










