1888-2023: centotrentacinque anni. Non un mese, non mezzo secolo: quasi un secolo e mezzo di storia commerciale, sempre in pieno centro a Cagliari, nel Largo Carlo Felice, che stanno per scomparire per sempre. A fine giugno chiude Signoriello, negozio di classe dove è stato possibile acquistare abbigliamento per tutti i giorni, per il settore della ristorazione, asciugamani e accessori per gli alberghi, per gli adulti e per i bambini. Tutto in una parte dello storico palazzo Accardo che si affaccia anche sulla via Crispi. Un cartello su una delle vetrine, “Signoriello vi saluta” fa ben capire quale sia l’aria che tira: di smobilitazione. Un mix di cause hanno portato Adelina Signoriello a fissare “entro fine giugno”, il momento in cui il negozio chiuderà per non riaprire mai più. E calendario alla mano, gli anni di Signoriello sono anche più dei centotrentacinque riportati, data docet, anche sul sito internet ufficiale: “Mio nonno aveva un deposito a Nuoro già nel 1880”, confessa Adelina. Il cartello è stato affisso da pochi giorni e la reazione dei clienti è identica: “Sono tutti con le lacrime agli occhi, cerco di distrarli in tutti i modi per distrarmi anche io”. E pensare che è tra i pochi negozi di Cagliari che, tra Facebook e sito ufficiale, ha cercato di sfruttare anche il settore dell’online. Ma, alla fine, non è bastato.
“Certo, è colpa della crisi ma no solo. Sono rimasta sola e ci sono anche dei motivi profondi, sentimentali, che hanno portato a decidere di chiudere Signoriello”. Un dolore che diventa fortissimo, pensando alla posizione privilegiata del negozio, quel Largo dove ogni giorno passando migliaia e migliaia di persone, quindi di possibili clienti. “Ci sono tanti motivi, molti sentimentali, che non si possono spiegare. Tutti i clienti, da quando hanno saputo che chiuderemo, entrano nel negozio con le lacrime agli occhi, e noi cerchiamo in tutti i modi di distrarli”. Dai porta dentini da latte alle tazze natalizie, dalle trapunte agli asciugamani dai colori sfavillanti. Un anno fa anche lo sbarco online, ma alla fine non è bastato. “Non è solo per la crisi”, rimarca ancora Adelina Signoriello. Quale sarà il futuro di quei metri quadri? “All’inizio non ci sarà nulla, ma anche questa parte è inglobata in palazzo Accardo e qui dovranno fare un hotel”. Del negozio, però, precisano dalla stessa proprietà, “una parte non appartiene alla proprietà del palazzo Accardo e non sarà parte di un albergo”.









