I clienti, tanti, della Piemontese, sapevano il copione a memoria: si entra, si mangia un buon cannoncino o cornetto, preparato rigorosamente con burro di alta qualità, si beve il caffè o il cappuccino e poi si va alla cassa. Ma non solo per pagare, ma anche per farsi una bella chiacchierata con “signora Lina” su qualunque tema, dalla crisi al meteo, dalla città che si trasforma a qualche aneddoto. Lina per tutti, Adelina per i pochissimi che avevano l’onore di frequentarla anche fuori dal lavoro. È morta oggi, a 77 anni, la fondatrice della pasticceria che, dopo decenni di attività in via Cocco Ortu, con vista sul mercato cagliaritano di San Benedetto, da qualche tempo sn è trasferita nella vicina via Lai. Era nata a Guasila e, per amore, aveva seguito il marito Giuseppe Aresu a Cagliari. Il 4 ottobre 1974 l’inaugurazione del bar pasticceria: tempi lontani, col mercato civico aperto da appena venti anni e una sfilza di negozi, da Brunse a Expert, che all’epoca erano il “must”, alla voce abbigliamento ed elettrodomestici, per migliaia di cagliaritani. I decenni sono passati e la Piemontese è sempre rimasta orgogliosa e splendida, con le mega torte di Gianluca Aresu finite alla ribalta nazionale e internazionale. E Lina era sempre lì, accanto ai figli Luca, con la moglie Milena, l’altra figlia Jemmy e al marito, regina indiscussa di una modalità di fare commercio oggi diventata merce rarissima: prima il cuore, dopo tutto il resto.
“C’erano sempre due file davanti alla cassa. Una era per chi magari andava di frettissima e doveva solo pagare e l’altra, sempre più lunga, per cui voleva anche chiacchierare con mamma”, racconta, commosso, Luca Aresu. Luca per tutti, Gianluca per pochi, come da tradizione familiare. “È stata il cuore pulsante dell’azienda, la regina di via Cocco Ortu. Era generosissima ma sempre nella massima discrezione. Se uno non poteva pagare il conto non glielo faceva pagare”. Accanto a lei si sono formati decine di camerieri, banconieri e baristi, oltre che pasticceri. Stava male dai tempi del Covid, Lina Atzori. Le sue condizioni di salute sono peggiorate negli ultimi mesi e si è spenta nel sonno in un letto dell’ospedale Santissima Trinità, dove era ricoverata da un mese. Venerdì 12 gennaio, alle 15:30, il funerale nella chiesa di piazza Giovanni XXIII. Sono attese centinaia di persone, e non è improbabile che si superi quota mille: “signora Lina” è stata un’istituzione e i cagliaritani di tutti i rioni, abituati a fare la spesa il sabato al mercato di San Benedetto, hanno preso almeno una volta un caffè e una pasta nel suo “regno” di dolcezza e professionalità.
Ha collaborato Ennio Neri











