Cagliari, dalla strada alla rinascita, la storia di un 23enne che sino a 3 mesi faceva parte della Marina buia: ora lavora in Germania grazie a “Luca Pisano e il suo team, mi hanno aiutato a lasciare la vita di strada, oltre diversi processi, domiciliari e carcere. Mi hanno fatto capire di dare più valore a me stesso”.
Si chiama V.S., è un giovane sardo d’adozione: ha 23 anni ma una vita già vissuta tra mille difficoltà. Racconta a Casteddu Online quello che ha attraversato, ma soprattutto la sua rinascita e chi lo ha aiutato a capire quanto vale. Ha un viso sereno ora, due occhi grandi rivolti verso il suo futuro lontano da Cagliari che porta sempre nel suo cuore, come quella famiglia di psicologi, operatori di strada Ifos messi in campo dal Comune proprio per aiutare le nuove generazioni che calpestano la propria vita tra le scalinate di Sant’Anna e quelle di Sant’Eulalia, per poi rincorrersi tra le vie strette del quartiere che si affaccia sul mare.
Cosa rappresenta per te il team Ifos?
“Luca Pisano è tutti gli altri sono stati, ed è ancora lo sono, un punto fondamentale nella mia vita perché, nonostante abbia passato una vita difficile, ho continuato a delinquere nello spaccio e violenza di Cagliari centro. Luca Pisano e il suo team di psicologi mi hanno aiutato dal primo momento scambiando qualche parola per cercare di cambiare vita e comportamento, insegnandomi davvero che la vita di una persona, soprattutto di un giovane ragazzo, vale davvero molto. A volte, in certe situazioni, può davvero cambiare in un secondo: basta un attimo per ritrovarsi senza vita o in una cella per tutta la vita”.
Cosa hanno fatto per te?
“Luca e il suo team mi hanno aiutato a lasciare la vita di strada oltre diversi processi, domiciliari e carcere, mi hanno fatto capire di dare più valore a me stesso e alla mia vita, così ho riflettuto, ho deciso di lasciare tutto e partire per la Germania dove da 3 mesi lavoro in uno studio tattoo, la mia passione, dove ho un buon guadagno mensile e dove mi sento davvero realizzato”.
Cosa pensi della situazione attuale di Cagliari?
“Penso che se Cagliari anni fa poteva essere considerata in una situazione critica, ora la considero una situazione molto più critica e pericolosa, dove i ragazzini, anche minorenni, spacciano, picchiano e escono armati, a volte anche con pistole perché sanno dove procurarsele, come sanno già dove procurarsi la droga che ora si sta diffondendo anche tra i più piccoli.
La situazione è drammatica non si riesce neanche più a fare una passeggiata tranquilla poiché puoi venire accoltelto per una sigaretta, cosa già successa”.
Che messaggio vorresti lanciare ai giovani che stanno mettendo a rischio la loro vita tra alcol, droghe, risse?
“È difficile mandare un messaggio ai ragazzini che magari sono plagiati dai più grandi, ma ciò che provo a mandare è di prendersi cura di loro stessi della loro vita e del futuro: chiedersi davvero COSA VOGLIONO PER IL LORO FUTURO e di trovare rifugio, quando occorre, in persone come Luca e il team che si battono ogni fine settimana per calmare il delirio, perché parlare è sempre meglio che agire senza pensare. Spero solo che questi giovani pensino e riflettano su quanto può valere davvero una vita e quanto può cambiare: ora sei in giro a ridere scherzare magari in mezzo a qualche rissa e dopo 20 minuti puoi essere a terra senza vita o in una cella”.











