Cagliari, dopo 2 anni di stop per il Covid pronte a ripartire le processioni della Settimana Santa

Confratelli e congregati sono pronti. I riti secolari che animano i vecchi rioni nell’attesa della Pasqua si stanno rimettendo in moto. Sarà decisivo il parere del Prefetto atteso per i prossimi giorni, ma tra Stampace e Villanova cresce la voglia di ripartire con canti, processioni, Incontrus e Scravamentu


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Settimana Santa, dopo due anni di stop a causa del Covid le processioni sono pronte a ripartire. Confratelli e congregati sono pronti. I riti secolari del centro storico che animano i vecchi rioni nell’attesa della Pasqua si stanno rimettendo in moto. Oggi c’è stata una riunione a palazzo Bacaredda e l’idea è quella di portare i simulacri in strada come avveniva prima dell’epidemia. Sarà decisivo il parere del Prefetto (atteso per i prossimi giorni), ma tra Stampace e Villanova cresce la voglia di ripartire con canti, processioni, Incontrus e Scravamentu.

Sarà privilegiato il carattere sacro delle manifestazioni e la promozione turistica verrà quasi completamente azzerata. Non tutti però parteciperanno. L’Arciconfraternita del Santissimo Crocifisso (chiesa di San Giacomo) aderirà a ranghi ridotti (niente processione del Venerdì santo, Incontru e niente processione del sabato), riti ridottissimi anche a Santa Maria Chiara. La Congregazione degli Artieri (chiesa di San Michele) organizzerà la processione del Martedì Santo lungo le 7 chiese (forse anche in versione ridotta). L’Arciconfraternita del Gonfalone (Sant’Efisio) si muoverà tra le vie di Stampace la sera del Venerdì Santo e per s’Incontru a Pasqua, mentre quella della Solitudine (chiesa di San Giovanni) riproporrà la suggestiva processione del Venerdì santo di mezzogiorno, quando il Cristo, coperto dal baldacchino bianco, viene portato in Cattedrale dai confratelli vestiti a lutto: sarà il momento clou della Settimana Santa.

Saranno adottate tutte le misure anti Covid, affinché l’evento religioso non si trasformi in occasione di contagio. Gli antichi sodalizi che tramandano e custodiscono i riti hanno chiesto di limitare la comunicazione che sarà limitata agli aspetti strettamente istituzionali. Nessun manifesto, nessun pieghevole, nessun promo e nessuna conferenza stampa. Si auspica la partecipazione, ma con la massima attenzione.


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