“Cagliari-Civitavecchia, grazie Tirrenia: 18 ore a bordo, così siamo costretti a viaggiare noi sardi”. Il racconto è di Rita Follesa, la donna che insieme al marito a causa di un’avaria ha vissuto una notte da incubo a bordo dell’unica nave che collega Cagliari con la penisola. “Vergognoso!! Cagliari- Civitavecchia su una nave che dovrebbe essere dismessa visto quanto accaduto- racconta Rita Follesa- alle 4 del mattino i motori in avaria, fermi al largo di Arbatax. Intervengono i tecnici e un quarto di uno dei motori va a 6 nodi. Ora dico, siamo vicini al porto con la nave in quelle condizioni e il mare molto agitato e che fanno? Vanno verso Civitavecchia!!! Alla 14,30 eravamo ancora sono ancora su questa nave. Per fortuna almeno ci hanno offerto il pranzo e chiesto scusa. E a Civitavecchia la compagnia ci ha dato come risarcimento una notte in albergo e i biglietti aerei per il rientro”. La vicenda era stata denunciata anche da Mauro Pili di Unidos: “Blackout di tre ore in mezzo al mare durante la notte. Dopo 18 ore di navigazione la nave Moby Dada è appena arrivata nel porto di Civitavecchia – scrive-. Una vera e propria odissea con centinaia di passeggeri vittime dell’ennesimo black out in mezzo al mare durato oltre tre ore. Si tratta di un fatto di una gravità inaudita perché ancora una volta è stata messa a repentaglio la sicurezza di una nave passeggeri pagata lautamente come servizio pubblico. Si tratta di una nave di oltre quarant’anni di vita, una carretta del mare, che non può più essere utilizzata sulle rotte da e per la Sardegna. Avevo già denunciato reiteratamente le condizioni scandalose di questa nave segnalando più volte black out durante la navigazione. l tutto è successo alle 2.41 stanotte quando la nave a metà strada tra Cagliari e Civitavecchia si è fermata, così come mettono in evidenza anche i tracciati radar. I passeggeri a bordo sono stati costretti a pagare lautamente la connessione Internet per poter avvisare i parenti su quanto stava accadendo”.
“Le procure della Repubblica di Cagliari e di Roma devono immediatamente far luce su questo ennesimo episodio che dimostra come il ministero dei trasporti stia omettendo qualsiasi tipo di controllo nonostante le reiterate denuncia del sottoscritto. Questo ennesimo blocco in mezzo al mare di oltre tre ore rappresenta un vero e proprio attentato alla sicurezza della navigazione. A bordo della nave vi erano anche decine e decine di uomini delle forze dell’ordine che scortavano un carico della Banca d’Italia destinato a Roma. È indispensabile che quanto accaduto induca il ministro dei trasporti ad intervenire senza ulteriori indugi proprio perché si tratta di un servizio pubblico e non può essere gestito con tanta spregiudicatezza e irresponsabilità. Per quanto mi riguarda questo fatto conferma l’esigenza improcrastinabile di revocare immediatamente la convenzione con la Tirrenia”.










