Cagliari: “Chessa cacciato per il no a Uras e il Ctm promesso al Psd’Az”

Il giorno dopo lo scontro in aula con il consigliere Stara l’ex senatore Fi Massidda è un fiume in piena e svela i retroscena di palazzo Bacaredda: l’accordo elettorale tra Zedda e i sardisti e la rottura di qualche mese fa tra il sindaco e il segretario cittadino dei Quattro Mori


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Non solo per l’accordo con la Lega di Salvini. L’ex assessore ai Lavori pubblici Gianni Chessa sarebbe stato allontanato dalla giunta cagliaritana perché si sarebbe rifiutato di appoggiare Luciano Uras, candidato Pd nel collegio di Cagliari alle ultime elezioni. E poi il Ctm e due assessorati come contrapartita per l’accordo elettorale per le  comunali del 2016 tra il sindaco Massimo Zedda e il Psd’Az che in quel momento, in città e in Regione, gravitava nel centrodestra. L’ha dichiarato pubblicamente l’ex assessore ai Lavori pubblici e segretario cittadino sardista Gianni Chessa e ieri l’ha ribadito Piergiorgio Massidda, consigliere comunale #Cagliari16 e candidato del centrodestra alle ultime comunali.

Le dichiarazioni dell’ex senatore forzista hanno scatenato la reazione di Franco Stara, consigliere del gruppo Autonomisti con Lussu ed ex Psd’Az (fuori dal partito dopo l’allontanamento di Chessa dalla giunta e la rottura tra Quattro Mori e il sindaco Zedda). Rissa verbale e contatto fisico evitato solo grazie all’intervento di altri consiglieri. E oggi Massidda è un fiume in piena.

“Il Ctm ha un problema”, spiega l’ex senatore, “il direttore avrebbe dovuto essere scelto o con gara o tra i dirigenti della struttura e invece è stato nominato direttore lo stesso presidente che dirige anche Its e Parkar. Murru è un’ottima persona, ma non può fare il controllore e il controllato contemporaneamente. Oltretutto”, aggiunge, “nel 2019 ci sarà la gara europea e non è possibile stare senza vertici. Il punto è questo: avevano promesso tutto il Ctm al Psd’Az. Ma Chessa è stato fatto fuori, così è possibile che al consorzio venga piazzato Roberto Porrà (primo dei non eletti dei sardisti, ndr) e Massidda rievoca il patto tra Zedda e Psd’Az. “Chessa che era il loro segretario, candidato con una lista composta da ex assessori di Floris e dirigenti dei partiti di destra che è stata decisiva per la vittoria alle elezioni. E questo è un fatto politico. E oggi Chessa spiega che i problemi di oggi nascono da questa situazione. Vogliono fare fuori l’assessore Secchi ma Zedda lo protegge perché gli è rimasto fedele, così il sindaco vorrebbe farlo entrare in consiglio comunale portandosi in giunta uno dei tre consiglieri, ma ha molti problemi perché non riesce a chiudere. Questa del Psd’Az è una lista che ha i vinto coi voti di Chessa. Che è stato poi fatto fuori perché è rifiutato di votare Luciano Uras e prima di mandare via Chessa il sindaco si è garantito la fedeltà dei “ribelli”. Il sindaco”, conclude, “ha promesso troppo e oltretutto Roberto Murru è della corrente di Soru che prima era minoritaria oggi invece è maggioritaria e quindi è intoccabile. Il nervosismo è frutto delle tensioni legate a questi giochetti”.


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