Ha mangiato al ristorante e, poi, è uscito senza pagare il conto. Ma, alla fine, un “furbetto” è stato graziato dal gesto fatto da un altro cliente. Che ha messo mano al portafoglio e ha deciso di pagare “perché mi ha detto che sa perfettamente quanto siamo stati in crisi durante i mesi di lockdown”. A raccontare l’episodio è la titolare di uno dei ristoranti del Corso Vittorio a Cagliari, la 38enne Marina Ravarotto: “Mercoledì dodici agosto è entrato un uomo, vestito con camicia azzurra, pantaloni eleganti. Aveva anche una valigetta. Si è seduto ad uno dei miei tavoli, ha preso un calice, poi una bottiglia di Carignano, un tagliere di formaggi e, poi, ha ordinato anche maialetto cotto a bassa temperatura”.
Quello che sembrava un cliente come tanti altri, però, si è dimostrato un furbetto, stando allle parole della Ravarotto: “Prima che arrivasse il secondo si è alzato ed è andato verso l’uscita. Ero in cucina, ma ho le telecamere puntate sulla sala. Ho fatto le scale e l’ho inseguito, riuscendo a raggiungerlo dopo circa cento metri. Gli ho fatto notare che stava andando via senza pagare, lui prima mi ha detto che non si era trovato bene e, poi, mi ha confessato che non aveva soldi. Una mia amica, presente nel ristorante, mi ha raggiunto e ha chiamato la polizia. L’uomo, quando sono arrivati gli agenti, ha anche provato a prelevare col bancomat, ma nulla”. Insomma, il timore di aver cucinato gratis, nella donna, stava crescendo sempre di più: “Poi, un cliente gentilissimo, un galantuomo, ha deciso di saldare i 38,50 euro: non per salvare quel furbo, ma perché mi ha detto che sa l’impegno che si stiamo mettendo nel lavorare dopo i mesi di chiusura. La polizia, a quel punto, se n’è andata, e l’uomo che aveva mangiato senza pagare
Felice, certo, ma comunque molto amareggiata per quanto successo. Marina Ravarotto è netta: “Lavoro nella ristorazione da anni, non mi è mai successo nulla di simile. Sono contenta per il gesto di altruismo fatto dal cliente, l’ho già invitato a tornare da noi come ospite. Siamo tutti esseri umani, se quell’uomo mi avesse detto che aveva fame non gli avrei negato un piatto di pasta. Ma ordinare bollicine e una bottiglia pregiata di vino, senza poi pagare, è davvero un brutto gesto”.









