Un cantiere eterno quello di Sant’Avandrace. I lavori, partiti nel 2020, non sono mai terminati. E i negozianti e gli abitanti della zona sono costretti da anni a convivere con transenne, scavi e polvere. E ora il Comune ha stracciato il contratto stipulato con l’impresa aggiudicataria “Catizone geom. Pietro Fiore” per i gravi ritardi accumulati e dovrà far partire una nuova gara d’appalto.
I primi intoppi partono nell’ottobre 2021, quando i lavori vengono sospesi per predisporre una perizia di variante che prevedesse gli interventi sulla rete idrica e che contemporaneamente risolvesse alcune criticità emerse durante l’esecuzione dei lavori. I lavori previsti nella perizia riguardavano la sostituzione delle condotte, a carico della società Abbanoa, mentre spettavano al Comune per il tramite dell’impresa appaltatrice, l’esecuzione degli scavi e di alcune lavorazioni di dettaglio che avrebbero consentito all’impresa la regolare ripresa degli interventi.
La perizia viene approvata nel novembre 2022 e nel gennaio scorso l’impresa viene invitata a riprendere i lavori. Ma nonostante la ripresa formale a gennaio e febbraio, “l’impresa, nonostante le rassicurazioni fornite, non ha garantito la presenza in cantiere di maestranze adeguate e conseguentemente, nonostante i ripetuti solleciti, ha lasciato il cantiere in stato di totale abbandono, compromettendo la sicurezza nell’area”, scrive il dirigente Daniele Olla. A marzo l’impresa, comunica la ripresa dei lavori, fissando la conclusione a ottobre. Termine poi spostato al maggio del 2024.
Ma “nonostante le rassicurazioni fornite”, scrive ancora Olla, “in ordine alla conclusione dei lavori, tra la fine di maggio e l’inizio di luglio non si rilevano significative progressioni sull’avanzamento, i lavori procedono a rilento e con l’impiego di una sola squadra composta da tre o quattro operai che non consente il rispetto del cronoprogramma”. Il braccio di ferro è andato avanti, ma ormai a oggi il cantiere è fermo da 4 mesi.
Alla data del 18 ottobre scorso risultava così accumulato un ritardo “di 245 giorni su un totale di 413 giorni di lavorazioni previste nella perizia di variante” e sono poi emerse “l’infondatezza delle controdeduzioni dell’impresa, l’inadempimento agli ordini di servizio relativi alla messa in sicurezza del cantiere e all’incremento della forza lavoro, nonostante le ripetute assicurazioni, unitamente al gravissimo ritardo accumulato fin ora e che non si ritiene più recuperabile, ritenendo compromessa irrimediabilmente la buona riuscita della prestazione”.
Il Comune straccia così il contratto e affiderà i lavori a un’altra impresa.












