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Cagliari, canoni non pagati e suolo pubblico scaduto: ruspe in arrivo per 4 chioschi di viale Buoncammino

di Paolo Rapeanu
2 Agosto 2023
in cagliari, zapertura

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Cagliari, canoni non pagati e suolo pubblico scaduto: ruspe in arrivo per 4 chioschi di viale Buoncammino

Ci sono i lavori da iniziare nel nuovo tratto del viale, con l’addio ai marciapiedi spaccati dalle radici degli alberi, e ancora prima ci sono due grossi problemi: la scadenza, già realtà da tempo, per il suolo pubblico e pagamenti di canone di locazione mai arrivati nelle casse comunali. Ecco perchè in viale Buoncammino a Cagliari, nei prossimi giorni, per ordine del Comune del sindaco Paolo Truzzu, dovranno essere abbattuti quattro chioschi: in particolare, le ruspe sono in arrivo per una struttura, ricostruita dopo un incendio avvenuto nel 2018 e che risulta abusiva, per un chiosco che negli anni aveva ospitato anche lavori artistici realizzati dai detenuti e, poi, altre due strutture, una esistente da quarant’anni. La lettera del settore Patrimonio è arrivata via Pec, oggi, ai gestori: nessun commento, per il momento, alla missiva ricevuta. La speranza, stando a quanto trapela, è che si possa trovare qualche accordo in extremis per evitare l’abbattimento dei chioschi. E per salvare, attualmente, cinque posti di lavoro. Ma la strada pare essere molto in salita. Si è creato un mix tra il cantiere che, nelle intenzioni dell’amministrazione comunale, deve partire al più presto, più i documenti non in regola e i pagamenti mai fatti.

 

 

“Se i chioschi non verranno smontati dai proprietari che lo hanno realizzato, verranno smontato e smaltiti dal Comune non certo a spese dei cittadini, bensì notificando i relativi oneri ai proprietari inadempienti. Perché va detto che la situazione dei chioschi di viale Buoncammino è oramai datata, stantia”, afferma il presidente della commissione Patrimonio, Marcello Polastri, che conferma che si tratti proprio di quattro chioschi. L’amministrazione comunale, già mesi fa, ha provveduto a notificare ai proprietari dei chioschi, gestiti per anni come punti di ristoro, una richiesta di smontaggio delle strutture per poter consentire i lavori di riqualificazione del viale. Impossibile far lavorare gli operai, in caso contrario. Polastri ricorda anche che “in base ai documenti acquisiti dal Comune, è già da tempo avvenuta l’effettiva decadenza dei chioschi, proprio per la scadenza dei termini di concessione del suolo pubblico e anche per alcune inadempienze inadempienze. Una tra tutte? Il pagamento dei canoni di locazione non sanati, neppure dopo svariati solleciti che sono stati puntualmente trasmessi dagli uffici competenti. I chioschi di viale Buoncammino hanno oltretutto assunto nel tempo caratteristiche ben diverse dalla concessione iniziale di suolo pubblico. Alcuni di essi si sono pure allargati e sono stati ravvisati abusi edilizi”. C’è stato chi, tra i titolari delle strutture del viale, ha presentato ricorso, “nonostante fosse intuibile che questa situazione incancrenita non deponeva oramai in loro favore. Da qui le richieste di smontaggio e ripristino dello stato dei luoghi, che però non è avvenuta. Nonostante tutt’oggi vi sia un ricorso pendente tra esercenti e Comune fermo al Tar, la decadenza resta comunque in essere mentre ai gestori non è stata ne potrà essere concessa alcuna sospensiva, a maggior ragione perché il Tar non si è espresso in merito. Tuttavia, da un lato è già stato consentito ai gestori di smontare entro e non oltre il 31 luglio gli ultimi chioschi. Risale a poche settimane fa un fatto curioso: la risposta dei legali dei gestori per poter avere una proroga, per consentire loro di portare via un poco di mobilia e altri materiali, possibilmente entro il 10 agosto. L’ufficio Patrimonio sta dunque valutando se prorogare il termine di altri 10 giorni, in sinergia con la ditta impegnata nei lavori di riqualificazione ma al termine dei quali, laddove i chioschi non venissero smontati dai loro titolari, si procederà sicuramente a smontarli d’ufficio, e a trasportarli in un deposito. Ovviamente con tutti gli oneri e le relative spese che verranno poste a carico dei loro proprietari ed esercenti con la concessione scaduta. Nessun accanimento ovviamente verso quanti hanno gestito i punti di ristoro”, precisa Polastri, “che reputo importanti per la città in funzione al lavoro svolto e senza dimenticare quanto sia stato di supporto per lunghi anni al personale lavorativo del carcere, e a quanti, per vari motivi, erano soliti recarsi nella casa circondariale ad esempio per far visita ai detenuti. Ma come nulla nella nostra vita è eterno, anche per viale Buoncammino è giunto il tempo di una riqualificazione e della nuova vita che su merita. Una vita che oggi è possibile solo ed esclusivamente eliminando i chioschi, per consentire l’ultimazione dei lavori che dovrà avvenire già prima di fine anno. In futuro, nel viale, potranno essere rilasciate nuove concessioni, ad esempio per dei punti di ristoro da realizzare fisicamente in modo più armonico e regolamentato, nel rispettoso della nuova immagine del viale e dell’identità del sito con dei bandi ad evidenza pubblica”. La strada, insomma, sembra segnata. Tra i gestori c’è chi ha fatto scrivere una nuova lettera, l’ennesima, dal proprio avvocato, all’amministrazione comunale. Ma le comunicazioni arrivate da palazzo Bacaredda sono sin troppo chiare: i chioschi del secondo tratto del viale, dall’angolo con via Anfiteatro sino alla discesa che porta in piazza D’Armi, vanno abbattuti in tempi rapidissimi.

Tags: Cagliarichioschiviale buoncammino
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