Un campo Rom dismesso, un altro campo Rom costruito a due passi come fosse un coperchio per nascondere il passato: il centrodestra rialza la testa dopo la netta sconfitta elettorale a Cagliari, e scatena la bufera politica sulo campo Rom. La miccia è stata accesa, involontariamente, dal blitz dei Noe a Mulinu Becciu, dalle gravi irregolarità riscontrate in quella che è stata definita una vera e propria bomba ecologica davanti alla 554.
Il preludio alla chiusura del campo Rom, ma anche all’apertura delle polemiche: “Ecco che viene a galla l’ipocrisia di chi parlava di inclusione sociale e portò in Consiglio i protagonisti- attacca il consigliere del centrodestra Pierluigi Mannino- Sbandierarono ai quattro venti la bontà del loro progetto per l’eliminazione del campo rom e ora, dopo anni di finzione e disconoscimento della realtà, salta fuori che un campo abusivo ha sostituito il precedente non abusivo ma sicuramente mal gestito. Già il termine inclusione non va bene, come dissi in Consiglio, si dovrebbe parlare di coesistenza ed il modo migliore per far sì che si possa coesistere è uno solo: rispettare tutti le stesse regole a prescindere da etnie, colori e tendenze. Il resto è pura fuffa, una sinistra fuffa! E i risultati di questa sinistra visione sono davanti agli occhi di tutti! Mala tempora…”. Ora si attende la replica del centrosinistra.










