Case fatiscenti e bimbi che giovano tra i liquami: mentre l’esecutivo pensa allo stadio. E’ scontro in consiglio comunale dopo la bocciatura dell’ordine del giorno che chiedeva alla giunta comunale l’attivazione del piano di riqualificazione di Sant’Elia. “La politica dovrebbe essere la forma più alta di servizio per la comunità che si rappresenta. Eppure non sempre è così, quando il bene comune acquisisce un ruolo di secondo piano rispetto a banali dinamiche tra opposizione e maggioranza. Ieri è stato bocciato un ordine del giorno sull’attuazione dell’accordo di programma per Sant’Elia”, attacca Anna Puddu, consigliere comunale dei Progressisti sardi.
“Non sono bastati 13 anni per portare avanti il programma di recupero del quartiere con la riqualificazione degli spazi comuni e degli spazi aperti e la dotazione di servizi e infrastrutture, indispensabili per tutti i residenti del Favero, delle Lame, delle Torri e degli Anelli.
Forse servirà ancora qualche anno per giungere alla consapevolezza che porti a capire che è inaccettabile tenere bloccati 30 milioni di euro a danno della qualità di vita di tante persone.
È inaccettabile che gli abitanti siano, in tanti casi, costretti a vivere in alloggi fatiscenti, e che i bambini si ritrovino a giocare in aree cortilizie colme di rifiuti e liquami maleodoranti.
Il quartiere dovrebbe essere dotato di servizi essenziali che offrano opportunità legate alle dimensioni del vivere e dell’abitare in favore di tanti giovani e famiglie oggi ai margini della società.
La riqualificazione urbanistica e sociale è possibile solo se abbiamo il coraggio di sfidarci, attuando politiche integrate diverse con l’obiettivo di creare più centri e meno periferie.
Per il momento l’interesse è focalizzato sul progetto guida relativo alla realizzazione del nuovo stadio Sant’Elia. Chissà, forse, per la maggioranza che governa la Città i 30 milioni rimasti per la riqualificazione del quartiere e le esigenze degli abitanti possono ancora attendere”.










