Vittima di bullismo da almeno un anno e mezzo da parte di alcuni suoi compagni di classe e di scuola che, anche approfittando della sua disabilità, l’hanno confinato socialmente, facendogli vivere tanti mesi di disagi e paure in una scuola alla periferia di Cagliari. Da oggi, però, un dodicenne ha cambiato vita: dall’istituto è arrivata la comunicazione con la quale viene sancito l’ok al trasferimento in un altro istituto. Dove, si spera, i compagni di classe impareranno ad accettarlo e a farlo sentire come uno di loro, del gruppo. Si tratta, purtroppo, di uno di tanti casi di bullismo. Molte famiglie, a volte gli stessi alunni, hanno paura a denunciare certi accaduti o a chiamare un avvocato. Ma una mamma poco più che trentenne, operaia, alla fine, ha deciso di andare per vie legali: “I prof non fanno nulla, non hanno mai sospeso uno solo degli aggressori di mio figlio”, racconta la donna. Il legale è Roberto Zanda. Il 19 ottobre scorso ha ricevuto une mail con la quale si è provveduto ad anticipare l’ok al trasferimento del bambino.
“Ho lottato per un anno e mezzo, chiedendo tante volte ai professori di intervenire. Niente di niente, tra l’altro c’è anche una nuova dirigente scolastica con la quale non sono mai riuscita a mettermi in contatto. Dov’è finita? Chi lo sa? Boh?”, puntualizza la madre dello studente. Il suo legale, Roberto Zanda, è soddisfatto: “C’è voluta una mia lettera per fare in modo che il bambino venisse trasferito. Sono stati rapidi, dopo la mia richiesta”, osserva Zanda. Prima, però, no, solo lungaggini: “L’importante è che il piccolo possa continuare a crescere in un ambiente adatto. La scuola, tra professori e personale amministrativo, non può restare a guardare senza fare nessuna azione concreta”.









