Ai margini di una Cagliari lontana dalle luci e dalle vetrine di Natale, A SOFFRIRE sono centinaia di persone. Uomini, donne e talvolta anche bambini, dormono sotto ai cavalcavia o al freddo dei portici con coperte di fortuna, rannicchiati su dei “letti” di cartone, spesso con dei fedelissimi cani “scalda-sonno” per amore.
A Cagliari c’è anche chi abita nei ruderi tra le grotte di TUVIXEDDU. Chi dorme in auto. Come la giovane coppia dell’utilitaria parcheggiata nei pressi di viale Buoncammino. Da quelle parti c’è chi vive accanto all’ANFITEATRO ROMANO, pur sempre senza una fissa dimora e un poco per distrarsi o per arrangiarsi, è solito coltivare ortaggi. In silenzio.
VERO È che i giornalisti sanno tutto. Ma oggi, per evitar di rattristarvi, sorvolano su dettagli “privati” che metterebbero i brividi ai più (ne parleremo l’anno prossimo).
A proposito: SAPEVATE CHE anche gli Angeli piangono? Solo che lo fanno in silenzio. È così per gli Angeli di città che nell’aiutare tante persone, dai nostri concittadini ai giovani di svariate nazionalità, si commuovono. È una CRICCA ALLEGRA, quella dei City Angels, ragazzi e ragazze che senza troppi proclami assistono i poveri e gli sfortunati girovaghi.
Spesso privandosi di qualcosa per offrirla loro, per donare AMORE alle persone che passano la notte all’addiaccio, lontane dall’immagine di facciata della BELLA CAGLIARI.
OGNI GIORNO, colazione pranzo e cena, ci sono altri poveri: i frequentatori della MENSA CARITAS. Ed altri volontari che ascoltano la sofferenza di chi ha meno di noi, non può permettersi un pasto.
L’AMORE, eh sì, quello vero, incondizionato, che non conosce confini, non ha timore di manifestarsi. E questo Natale ci offre – in un contesto meno noto – anche la triste notizia della morte di LUCA. Il giovane, clochard da tanti anni, è deceduto ieri sera in via Is Mirrionis. Era solo, a quanto pare. E lontano da occhi indiscreti. A piangerlo sono proprio loro, i City Angels che lo ricordano come un giovane dal viso gioviale. Era un uomo di poche parole che ultimamente si era avvicinato alla fede in Cristo. Anche Luca dormiva per strada, ultimamente tra gli androni delle case di via Sonnino. E soffriva, sempre più spesso e molto solo, in silenzio, per UN MALE INCURABILE. “Il nostro pensiero va anche a lui” raccontano gli angeli di città, “e a tutti coloro che vivono per strada nelle stesse condizioni di Luca” e spesso non hanno neanche la forza di andare alla Mensa dei poveri.
Uomini e donne come LUCA hanno bisogno di un panino, di un farmaco, di una parola di conforto. Magari di un’offerta in più, per potersi pagare una visita specialistica, così, tanto per fare un esempio. Sempre d’AMORE si tratta. E chiunque, in fin dei conti, potrebbe fare sempre più la sua parte. Con un pizzico di… maggiore volontà. Forse. È come fare un regalo, in fin dei conti, offrendo un po’ del nostro, anche una parola di conforto, anche dedicando un briciolo del nostro tempo ad ascoltare. Anche questo, in effetti, è Natale.











