Cagliari, allarme malamovida, possibile escalation di violenza questa sera nei punti di ritrovo più frequentati dai giovani: “Si è genitori anche il sabato sera. Non lasciamoli soli”. Troppi ragazzi ubriachi al centro della città, “temiamo che oggi possa scattare una nuova ondata di violenza”.
Dopo i fatti accaduti lo scorso week end inerenti, soprattutto, al pestaggio avvenuto dal “branco” ai danni di un minore trasportato, dopo esser stato messo in salvo, in ospedale, abbiamo chiesto a Luca Pisano, psicoterapeuta, direttore Master in Criminologia e Centro studi per la famiglia IFOS un parere riguardo la difficile situazione che si snoda nel cuore del capoluogo sardo.
“Per gli adolescenti dai 14 anni in su non si può vietare di uscire. Ma è fondamentale che i genitori non spariscano dai luoghi frequentati: non serve il controllo ossessivo, ma una presenza discreta sul territorio, necessaria per proteggere i ragazzi da rischi reali e concreti. Alcol, droghe, risse, bullismo, danneggiamenti agli spazi pubblici. Quindi bisogna farsi vedere nei luoghi di aggregazione, parlare con altri genitori, conoscere le abitudini dei propri figli e creare alleanze educative”.
Responsabilizzare, quindi, ma ciò “non significa infatti lasciare i figli liberi di fare tutto quello che vogliono.
Abituarli a serate/notti in strada, zero limiti, assenza di figure di riferimento, può diventare una forma di abbandono educativo”.
Un tema complesso che costituisce motivo di forte di preoccupazione da parte degli esperti che lanciano un forte appello rivolto soprattutto ai genitori dei ragazzini, ossia quello di vigilare anche quando i figli escono con gli amici: magari in maniera discreta, senza ostacolare la loro indole che, in questa fase particolare, quella dell’adolescenza e della crescita, spiazza e sconquassa come una tempesta.
“Concludendo, bisogna trovare un bilanciamento tra favorire la crescita, l’autonomia, l’esplorazione e proteggere la loro salute. Ovviamente Essere genitori oggi non è semplice, e nessuno ha ricette o procedure pronte.
Ma la presenza, anche nei fine settimana, resta uno degli strumenti educativi più forti che abbiamo”.










