La dott.ssa Elisabetta Pusceddu, rianimatrice, è la Direttrice della nuova Terapia intensiva della Chirurgia generale dell’ospedale “G. Brotzu” di Cagliari. Tale struttura nascerà dalla trasformazione (attualmente in corso) della sala della terapia semi-intensiva dove, dal 2004 a oggi, hanno trascorso le loro prime giornate di una nuova vita oltre 400 trapiantati di fegato e pancreas.
Con la responsabile nella nuova struttura ci saranno altri sette medici rianimatori e dieci infermieri; inoltre, appena saranno pronti i posti letto, dopo le modifiche strutturali previste, saranno ulteriormente accresciuti gli organici degli operatori sanitari, con altri due medici rianimatori, sei infermieri e quattro operatori sociosanitari.
La durata prevista per i lavori di trasformazione è di tre mesi ma, nel frattempo, gli infermieri hanno già cominciato la formazione all’ospedale “Niguarda” di Milano, all’avanguardia in questo settore e dotato di una modernissima sala di terapia intensiva dedicata ai trapiantati.
“Come Prometeo AITF ODV riteniamo che la trasformazione in terapia intensiva della vecchia semi-intensiva sia un’ottima risposta che la D.G. dell’azienda ospedaliera “G. Brotzu”, la dott.ssa Graziella Pintus, dà alle decennali richieste del dott. Fausto Zamboni, da noi pienamente sostenute in tutte le interlocuzioni con l’Assessore regionale alla Sanità, il dott. Luigi Arru, e con il D.G. della Sanità di tale Assessorato, il dott. Giuseppe Sechi.
Crediamo, infatti, che avere una struttura dedicata ai pazienti trapiantati sia un’ulteriore garanzia di sicurezza per tutti coloro che, essendo immunosoppressi, in una Rianimazione generalista sono più a rischio di altri pazienti.
Si tratta, inoltre, di un’opera che contribuisce a qualificare ulteriormente l’ospedale di eccellenza “G. Brotzu”, nel quale riteniamo sia necessario investire ancora di più in risorse umane ed economiche per tenerlo al passo con i tempi. Siamo convinti che l’Unità complessa di Chirurgia generale e, in particolare, il Day Hospital del Centro trapianti di fegato e pancreas necessitino anche di un incremento degli organici, con l’inserimento di almeno due medici specialisti in gastroenterologia e due infermieri, affinché possano essere seguiti al meglio tutti i pazienti trapiantati a Cagliari e anche quelli trapiantati fuori dall’Isola, in precedenza seguiti, in altre Unità complesse del “G. Brotzu”, da specialisti ora in pensione. Un incremento degli organici del D.H. permetterebbe anche di eseguire più rapidamente le visite pre-trapianto per tutti i pazienti epatopatici già seguiti al “G. Brotzu” o a questo indirizzati da altre strutture ospedaliere di tutta la Sardegna per essere inseriti in lista di attesa per un trapianto”










