Scatterà da sabato il piano straordinario dell’ARNAS Brotzu e della ASL 8 per smaltire le liste d’attesa, una misura sostenuta con forza dalla presidente della Regione Alessandra Todde, che parla di “un intervento necessario per evitare che l’accesso alle cure diventi un percorso a ostacoli”. L’obiettivo è recuperare fino a trentamila prestazioni arretrate solo nell’area di Cagliari, grazie a uno stanziamento regionale di 5 milioni di euro. Le risorse serviranno sia al richiamo degli utenti sia all’incremento delle attività dei privati accreditati, con il 70% del budget destinato alle visite e agli esami che presentano tempi superiori ai limiti fissati.
Il programma coinvolge un ampio ventaglio di discipline, dall’oncologia alla cardiologia, passando per ortopedia, neurologia e diversi settori chirurgici. Il Brotzu ha già annunciato sedute aggiuntive nei giorni prefestivi e festivi per ampliare le liste operatorie e velocizzare gli interventi più urgenti. “La riorganizzazione delle agende e l’impegno del personale ci permetteranno di recuperare le prestazioni rimaste indietro e di ridurre l’attesa per chi aspetta da più tempo”, ha spiegato Todde, ribadendo che la priorità della Giunta è intervenire “senza rinvii e senza alibi”.
Accanto all’annuncio, però, arrivano anche le prime critiche. USB Sanità chiede chiarezza sulle basi concrete del piano e invita la presidente a chiarire “quali risorse umane, quali mezzi e soprattutto quali fondi realmente disponibili sosterranno l’intervento”. Il sindacato avverte che senza un finanziamento certo e immediatamente utilizzabile, il rischio è quello di un’operazione “di facciata”.
USB ricorda la situazione di sofferenza vissuta dai reparti del Brotzu: personale ridotto, turni pesanti, difficoltà a garantire l’attività ordinaria. “Abbattere le liste d’attesa significa operare – e per operare servono équipe complete: chirurghi, anestesisti, infermieri, OSS, tecnici”, sottolinea il sindacato, ricordando che il Brotzu gestisce anche attività ad alta complessità, come i trapianti, che richiedono massima organizzazione e sicurezza.
Da qui una serie di richieste precise: indicazione delle risorse realmente acquisite a bilancio, un piano per potenziare il personale e le assunzioni, trasparenza su turni e orari aggiuntivi, tutela per lavoratrici e lavoratori già provati, condivisione delle decisioni con tutti gli operatori. “La sanità non si governa con gli annunci – conclude USB – ma con programmazione, risorse vere e rispetto per chi ogni giorno garantisce la tenuta del sistema”.










