Nuova via Roma, caos viabilità, Ghirra: “Intervento che sarebbe dovuto andare in parallelo con la riqualificazione della 554 al fine di alleggerire il traffico sul centro”
La nuova Via Roma, da tempo al centro di un acceso dibattito, continua a suscitare malcontento tra cittadini, commercianti e forze politiche. Il progetto di restyling, con i suoi lunghi cantieri e le modifiche alla viabilità, non ha convinto, e le critiche si fanno sempre più forti, soprattutto ora che l’opera è stata completata almeno per quanto riguarda il primo tratto. Tra le voci più critiche c’è anche quella di Francesca Ghirra, deputata sarda di Alleanza Verdi-Sinistra, che ha espresso il suo dissenso riguardo sia alla gestione del progetto sia alla sua funzionalità. Uno degli aspetti più discussi è il cosiddetto “bosco verticale” firmato dall’architetto Boeri, che avrebbe dovuto impreziosire la riqualificazione della zona. “Siamo da subito stati molto critici su questo progetto”, afferma Ghirra, spiegando che inizialmente l’accordo con le Ferrovie prevedeva un intervento per rendere più accessibile e funzionale il polo intermodale di Piazza Matteotti. “Purtroppo questi fondi sono stati impiegati in una maniera che noi non abbiamo mai condiviso. Al netto della questione estetica, c’è un grande problema di viabilità sulla Via Roma”, aggiunge la deputata. Uno dei punti più contestati riguarda proprio la viabilità: se l’intento era quello di alleggerire il traffico, l’effetto potrebbe essere l’opposto. Secondo Ghirra, un intervento del genere sarebbe dovuto avvenire in parallelo con la riqualificazione della SS 554, una strada fondamentale per decongestionare il traffico cittadino. “Prima di fare un’operazione di questo tipo, bisognava rendere funzionale quella strada, i cui interventi sono programmati dal lontano 2008”, sottolinea. Anche il lungo periodo di chiusura della Via Roma è un nodo critico. Per due anni la strada è rimasta impraticabile, causando enormi disagi ai cittadini e penalizzando le attività commerciali della zona. E oggi, con la riapertura, le perplessità non sono svanite. “Oggi percorrere quelle corsie sarà complicato”, dice Ghirra, evidenziando anche un problema futuro: la gestione del trasporto pubblico. Quando la corsia preferenziale sarà riservata esclusivamente alla metropolitana, dove passeranno gli autobus? Il progetto, dunque, solleva interrogativi non solo estetici, ma soprattutto funzionali. Tuttavia l’impressione è quella che Cagliari non abbia davvero guadagnato un viale moderno e vivibile, bensì come molti temono, la città si troverà a dover gestire nuovi problemi di traffico e disservizi. La risposta, probabilmente, arriverà con il tempo e con l’esperienza diretta dei cittadini. Per ora, però, le polemiche non accennano a placarsi.