Prosciolti perché il fatto non sussiste. Dopo quasi quattro anni finisce l’incubo per coppia di Selargius e una 50enne, finiti alla sbarra con l’accusa, messa nero su bianco con tanto di denuncia da altri parenti, “di circonvenzione di incapace, in concorso tra loro, al fine di procurarsi un indebito profitto”, di avere “abusato dello stato di deficienza psichica” della zia e dello zio della donna, una dottoressa di Selargius, per “impossessarsi illecitamente di numerose migliaia di euro”, in particolare più di 15mila, e avere acquistato “beni e servizi”, cioè “avere ristrutturato un immobile del marito della dottoressa e avere comprato autovetture, dilapidando il conto” della coppia di anziani, “più di ottantamila euro”. Tutte accuse che si sono rivelate false. Oggi la gup Manuela Anzani, al termine dell’udienza preliminare, si è pronunciata per il proscioglimento di tutti e tre: Cristiana Cardia, dottoressa di 52 anni, il marito Alessandro Calatri, autista 55enne, e la cinquantenne Valeria Orrù sono innocenti. Erano stati rinviati a giudizio dalla pm Nicoletta Mari e, con l’aiuto dei loro avvocati, hanno dimostrato che tutte le accuse mosse erano false. Stando a quanto ricostruito, Cristiana Cardia ha assistito i suoi zii, entrambi ultrasettantenni e con varie patologie, con il supporto del marito e di Valeria Orrù, badante, nella loro casa di Settimo San Pietro.
Ad accusarli, con tanto di denuncia fatta alle forze dell’ordine, erano stati alcuni parenti del marito della zia della cinquantaduenne. I tre si sono rivolti ad altrettanti avvocati (Cristiana Cardia è stata tutelata da Giuseppe Accardi, Alessandro Calatri da Marco Perra e Valeria Orrù da Ignazio Ballai) e hanno dimostrato la loro innocenza: niente case o macchine acquistate con i soldi dei parenti ammalati. Sarebbe emerso, tra l’altro, che i 15mila euro “spariti” sono stati utilizzati per dei lavori nella stessa abitazione della coppia di anziani (lui è venuto a mancare il 4 novembre 2019) e che Cristiana Cardia e Alessandro Calatri si sono presi cura, quotidianamente, dei due, non facendogli mancare mai nulla, dal cibo alle cure mediche.










