di Paolo Rapeanu
I tavolini e le sedie in plastica sono in fase di “posizionamento”, da domani (domenica 2 dicembre 2018) anche a Cagliari inizia la stagione dei ricci. E saranno mesi difficili, a detta degli stessi ricciai. Dopo la partenza in ritardo – l’anno scorso era possibile mangiarli già dal 15 novembre – ci si è messo il maltempo, con molti ricci mezzo vuoti, e non tutti sono stati felici di dover pagare 1300 euro di affitto al Comune, “l’anno scorso ne abbiamo pagati novecento”. E, soprattutto, pesa molto la campagna contro il consumo di ricci. Quattro le ceste da riempire a testa, proprio come nel 2017.
“La maggior parte di chi è contro lo fa per disinformazione, oggi infatti si pesca esclusivamente sulla parte occidentale della Sardegna’, afferma Antonio Puddu, ricciaio cagliaritano di 67 anni, “è anche nostro interesse non sterminare un prodotto che ci porta ricchezza, qui con me lavorano dieci persone. L’affitto, quest’anno, è aumentato di 400 euro, perché il Comune non ci fa stare stabilmente tutti i dodici mesi?”. Un altro ricciaio molto conosciuto è Efisio Vargiu, sessantuno anni, da decenni fa il sommozzatore per pescarli: “Quest’anno tira molto male, stiamo pure cominciando in ritardo. I ricci ci sono, avevamo anche una proposta, cioè prenderli e buttarli dove c’è la pastura, ma non ci è stata data nessuna mano d’aiuto e noi non possiamo metterci i soldi, visto che non ne abbiamo”.










