A passeggio, magari per far passare le ore nelle domeniche “da riempire” in qualche modo, pur di non restare a casa. Nelle gallerie delle città mercato gli affari “sono in calo”, in particolar modo in quella di Santa Gilla che, tra quattro mesi, vedrà l’arrivo di Conad e il conseguente addio di Auchan. Un cambio che, a prima vista, non dovrebbe riguardare minimamente chi paga un affitto per vendere vestiti, scarpe o accessori tecnologici.
E invece, stando all’sos lanciato da Confcommercio, la “rivoluzione negativa” per chi lavora nei negozi della galleria è strettamente legata alla “new entry” italiana. Giuseppe Scura, numero uno della confederazione che racchiude migliaia di piccoli imprenditori del commercio, ne è sicuro: “Ci sarà un cambio di logica nella distruzione. Conad è un cooperativa nazionale, occuperà al massimo 2500 metri rispetto agli attuali settemila”. E quindi? Il concetto sembra essere chiaro: la maggior parte delle persone che vanno a Santa Gilla fanno la spesa nel centro commerciale.
I tanti negozi, invece, verrebbero snobbati: “Non hanno gli organici completi, spesso impiegano giovani con contratti di lavoro a chiamata. Non c’è un lavoro stabile in molti casi, ma solo turnover che porta anche a dei licenziamenti”, afferma Scura. E, sulla superficie che non dovrebbe essere “sfruttata” da Conad, Scura ritiene abbastanza credibile che possa essere “utilizzata da Decathlon, i rumors non mancano”. Tornando a gettare uno sguardo alla galleria, “basta vedere la poca gente in giro a Santa Gilla anche nei fine settimana. Bisognerà capire quanto e come influirà la modifica” nella vendita del cibo proposta da “Conad. Non sappiamo se il suo arrivo riuscirà a ‘smuovere’” gli affari “in galleria”.











