“Siamo convinti che la Sardegna abbia tutte le potenzialità per diventare un modello industriale avanzato e sostenibile: per farlo serve una visione comune e la capacità di agire con tempestività. Ribadiamo la nostra vicinanza ai lavoratori di Bekaert, in questo momento di incertezza, e a tutte le aziende del consorzio che, nonostante le difficoltà, continuano a investire e credere nello sviluppo industriale del nostro territorio”.
Sulla vicenda della multinazionale belga, radicata nel territorio da oltre mezzo secolo e che dà lavoro a oltre 300 lavoratori, interviene la presidente del Consorzio industriale di Cagliari, Barbara Porru:
“Apprendiamo con rammarico la decisione di un’azienda di rilevanza internazionale come Bekaert di vendere i propri asset in Sardegna, motivando tale scelta con l’insostenibilità competitiva derivante dai costi elevati per energia e trasporti, non più concorrenziali. Una realtà che ha animato per oltre 50 anni il tessuto industriale sardo, un patrimonio che ha generato occupazione e indotto per il territorio, e che desidereremmo continuare a vedere crescere. La decisione di interrompere la propria storia produttiva rappresenta purtroppo un chiaro segnale del delicato momento che attraversano le imprese, specialmente in Sardegna, dove il costo della produzione e della logistica si conferma una delle sfide più difficili da superare”.
La presidente del Cacip, inoltre, sottolinea gli sforzi portati avanti in collaborazione con le istituzioni pubbliche e private per sostenere le aziende del territorio in un momento storico così delicato:
“Crediamo fermamente che solo attraverso l’integrazione di innovazione tecnica, servizi efficienti e investimenti ambientali si possano creare le condizioni per un rilancio industriale duraturo. In questa direzione stiamo lavorando al potenziamento della nostra piattaforma ambientale, per renderla tra le più moderne in Italia, con l’obiettivo di rendere più efficienti e tecnologicamente avanzati gli impianti di termovalorizzazione e compostaggio, e completare il percorso che porterà alla produzione di biometano dal trattamento dei rifiuti organici. Il biometano è considerato carbon neutral (a impatto zero di CO₂), rappresenta una risorsa fondamentale per la Sardegna, non solo come alternativa rinnovabile ai combustibili fossili, ma anche come opportunità concreta per abbattere i costi energetici per le imprese accompagnandole e supportandole verso i loro programmi di sostenibilità. La produzione e distribuzione di biometano all’interno del nostro agglomerato industriale consentirà alle aziende del polo di accedere a un’energia sostenibile e competitiva, migliorando la propria “brand image” e riducendo il gap con le altre realtà industriali a livello nazionale e internazionale”.
Ma per il futuro delle imprese occorrerà accelerare il processo di decarbonizzazione dell’Isola:
“Per rendere realmente attrattiva e sostenibile l’industria in Sardegna, è fondamentale garantire l’approvvigionamento stabile di energia, assicurando la perequazione tariffaria su base nazionale dei maggiori costi necessari per il trasporto e la distribuzione del metano sull’isola. Questo consentirà di applicare in Sardegna le stesse tariffe del resto del Paese. Significa, tra l’altro, portare in breve tempo il metano sull’isola a condizioni paritarie, colmando un ritardo infrastrutturale e competitivo che incide da decenni sulla produttività delle nostre aziende, e continuare ad investire in ricerca per l’individuazione di fonti energetiche alternative e sostenibili. Solo così sarà possibile affiancare alle fonti rinnovabili delle alternative concrete ed immediate per la transizione energetica. In questo contesto, le comunità energetiche possono rivestire un ruolo importante rappresentando inoltre un’opportunità di sinergia e condivisione tra imprese e territori, in grado di aumentare l’autonomia energetica, promuovere l’innovazione e creare valore a livello locale. Parallelamente, riteniamo prioritario intervenire anche sul fronte della continuità territoriale, per garantire una logistica efficiente e sostenibile, e favorire i collegamenti tra Sardegna e resto d’Italia”.












