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“5 navi da crociera e 12.000 croceristi”, così titolava ieri un quotidiano in merito allo sbarco di migliaia di turisti di oggi a Cagliari. “Reduci dal successo della Sagra di Sant’Efisio e del Giro d’Italia ci rammarichiamo del fatto che uno dei luoghi simbolo di Cagliari, l’Anfiteatro Romano, sia non solo chiuso ma che manchi di un progetto o semplicemente un’idea di come renderlo fruibile alla comunità ed ai turisti, anche solo per una semplice visita di qualche ora”. Questo il rammarico dei Riformatori.
“Il progetto potrebbe e dovrebbe estendersi all’intera zona di Viale Fra Ignazio, comprendere l’ex Carcere di Buoncammino, l’Orto Botanico, l’Ospedale Civile, senza dimenticare il Santuario di Sant’Ingnazio e la Chiesetta dei SS Lorenzo e Pancrazio”, continua il coordinatore di Cagliari Alessandro Palomba.
“Molti dei turisti oggi chiederanno alle guide, come prima tappa del loro tour cittadino, di essere portate in V.le Fra Ignazio, purtroppo, oltre ad essere impossibile l’accesso gli si presenterà dinanzi una pattumiera a cielo aperto, luogo di incontro e scontro tra topi e gatti.
Cagliari non è solo via Roma ed il Poetto, queste occasioni di promozione della Nostra città non possono risolversi nella delusione di coloro che entusiasti di poter visitare un simbolo storico si ritrovano davanti luoghi in totale abbandono.
Come Riformatori auspichiamo da parte dell’Amministrazione Comunale un veloce recupero del monumento, ci sembra insensato il progetto di riportarlo esclusivamente alla funzione di sito archeologico se poi lo spettacolo deve essere questo.
In moltissime altre città d’Italia strutture simili mettono assieme antico e moderno, alla bellezza del luogo si aggiunge la possibilità di godere di spettacoli, così come succedeva qualche anno fa anche a Cagliari, quando finalmente la città riscoprì e si riappropriò del monumento.
Non possiamo essere ostaggi di visioni miopi che bloccano qualsiasi iniziativa che possa rendere la Nostra città più vivibile. Ci auguriamo – conclude Palomba – che presto tutti, turisti e cittadini, possano sentirsi rispondere con entusiasmo che la visita all’Anfiteatro è possibile, senza doversi accontentare di un’occhiata lanciata dalla strada”.