L’ammissione di colpa c’è, ma a metà. L’assicurazione che ha liquidato 7100 euro ai genitori di un undicenne che, un anno fa, è caduto in bicicletta in via Cecoslovacchia a Quartu, ammette che il marciapiede è in condizioni quasi pietose ma, in parallelo, sostiene che il bambino non è stato abbastanza attento: “Gli hanno riconosciuto un 50% di colpa perché, a detta loro, l’avvallamento nel marciapiede era visibile”, spiega, carte alla mano, il padre del piccolo il quarantenne Nicola L. Che, di sicuro, tutto voleva fuorché finire sotto i ferri per una frattura alla gamba e convivere a lungo con tutore e carrozzina. “Abbiamo fatto causa al Comune e si può dire che l’abbiamo vinta a metà”. In sintesi estrema, da un lato l’assicurazione riconosce le condizioni di pericolo della strada ma, contemporaneamente, bacchetta il giovanissimo per la poca attenzione.
Il padre non è, ovviamente, totalmente felice: “In questi 7100 ci sono anche spese mediche e le spese per tutore, stampelle e sedia a rotelle, oltre alla bicicletta, distrutta, del valore di 350 euro”.










