E’ morto all’alba, dopo una notte tranquilla, per l’improvviso precipitare delle sue condizioni legate alla leucemia cronica da cui era affetto. Silvio Berlusconi, leader e fondatore di Forza Italia, 86 anni, comunque la si pensi, con la sua morte chiude un’epoca, e non solo politica, che ha fatto discutere, a volte anche imbarazzato, ma che ha comunque segnato la storia, il costume, i media e lo stile dell’Italia intera.
Il berlusconismo termina dunque qui, con l’uscita di scena del Cavaliere o ex Cav, titolo a cui rinunciò nel 2014 dopo la condanna penale per il processo Mediaset, ma che compare ancora tra le onorificenze consegnate dalla presidenza della Repubblica. Nato a Milano il 29 settembre del 1936, primogenito di una famiglia della piccola borghesia milanese, trascorre la sua infanzia nel Basso Varesotto, dapprima a Saronno e poi, durante l’occupazione tedesca, a Lomazzo, mentre il padre si era rifugiato in Svizzera. Nel mondo dell’imprenditoria sbarca nel 1975 costituendo la società finanziaria Fininvest. Nel 1993 dà vita alla società di produzione multimediale Mediaset, nella quale convergono altre società come Arnoldo Mondadori Editore e Silvio Berlusconi Communications. Nel 1986 corona il suo sogno calcistico: compra il Milan portando al club, sotto la sua guida, in 31 anni, 29 trofei in totale, di cui 8 scudetti e 5 Champions League. L’addio all’amore rossonero, tuttavia, non lo allontana dal calcio. Nel 2018 acquista il Monza sborsando 2,9 milioni di euro e lo porta in serie A.
Nel 1994 l’imprenditore di successo annuncia la sua” discesa in campo”, in sostanza l’ingresso in politica come leader del nuovo partito Forza Italia. È una sfida, mancano pochi mesi alle elezioni, e Berlusconi incassa la vittoria il 27 e 28 marzo. L’uomo di Arcore ottiene quattro incarichi da presidente del Consiglio: XII legislatura (1994-1995), due consecutivi nella XIV (2001-2005 e 2005-2006) e, infine, nella XVI (2008-2011). Con 3339 giorni complessivi è il politico che è rimasto in carica più a lungo nel ruolo di primo ministro nell’Italia repubblicana, superato in epoche precedenti solo da Benito Mussolini e Giovanni Giolitti. Inoltre ha presieduto i due governi più duraturi dalla proclamazione della Repubblica. Nel 2007 Berlusconi sale sul predellino di un’auto in piazza San Babila a Milano e annuncia la confluenza di Fi in un nuovo partito di centrodestra: il Popolo delle Libertà. È quello che diventerà il famoso “discorso del predellino”.
Nel 1964 Berlusconi sposa Carla Elvira Lucia Dall’Oglio, da cui ha due figli, Marina e Pier Silvio. Nel 1980, al Teatro Manzoni di Milano, conosce Veronica Lario con cui intraprende una relazione extraconiugale, facendola trasferire a vivere insieme alla madre di lei nella sede operativa della Fininvest, presso villa Borletti di via Rovani a Milano. Nel 1985 Berlusconi divorzia da Carla Dall’Oglio e ufficializza la relazione con Veronica, che sposa con rito civile a Milano il 15 dicembre 1990, dopo la nascita di Barbara, Eleonora e Luigi. Il 2 maggio 2009 Veronica Lario annuncia di voler chiedere la separazione. Secondo la sentenza del tribunale di Milano il Cav deve versare alla ex moglie 3 milioni di euro come assegno di mantenimento al mese. Si apre una lunga battaglia legale che si chiude nel 2017 con la Corte di Appello di Milano che ribalta la sentenza di primo grado, disponendo l’annullamento dell’assegno mensile ed obbligando inoltre la Lario a restituire l’intera somma fino ad allora percepita da Berlusconi (circa 60 milioni di euro). Nel 2012 il presidente di Fi si fidanza con Francesca Pascale, showgirl e tra le fondatrici del club “Silvio ci manchi” e candidata alle elezioni provinciali del 2009. Alla fine del 2019 la relazione con Pascale si conclude e nel 2020 Berlusconi si lega a Marta Fascina deputata, classe 1990, con cui convola a “quasi” nozze nel marzo 2022.
Il 2013 è per l’ex premier il periodo più buio della sua carriera politica. Con ben 36 processi in 25 anni, è la condanna in via definitiva a quattro anni di reclusione per frode fiscale ad ‘accompagnare’ Berlusconi fuori dal Parlamento, decandendo – per effetto della legge Severino – da senatore della Repubblica. Una ferita che brucia, che non lo allontana tuttavia dalla vita politica del Paese. Nel 2018 torna candidabile e viene eletto parlamentare europeo alle elezioni del 2019. Poi, le elezioni di settembre e il ritorno in senato.
Poi la malattia, l’infezione ai polmoni e la leucemia, che lo porta in ospedale per due volte in 10 giorni, fino all’ultimo giorno contornato dalla famiglia e dagli amici più cari. Silvio Berlusconi è morto e la notizia impazza sui siti italiani e internazionali, le televisioni di Stato e private trasmettono le immagini a rullo. Finisce un’epoca perché – come disse il Cav dopo la vittoria del 1994 – “chi è scelto dalla gente è come unto dal Signore”.