Il caso volle che il giornalista, Riccardo Ehrman corrispondente dell’ANSA a Berlino est, fece una delle semplici domande del manuale del giornalista 5 W: quando? Una, fra: Who? «Chi?» What.? «Che cosa?» When? «Quando?» Where? Dove?» Why? Perché? Una delle cinque, solo una e si scatenò, alle 19,20 del 9 novembre 1989, la corsa verso i check point che da 28 anni impedivano il passaggio dei cittadini della DDR verso la Berlino ovest. Il portavoce rispose: immediatamente si modificano le norme per i viaggi all’estero.
Le guardie, i vopos, sono colte di sorpresa da un afflusso così massiccio, alzarono le sbarre bianche e rosse permettendo a tutti di passare senza controlli: impossibile fermarlo sarebbe stato un inutile bagno di sangue Che si sarebbero aggiunti alla morte di almeno 140 fuggiaschi solo a Berlino, scavalcando il muro lungo 155 chilometri dividendo la capitale tedesca in due parti: la Berlino Est e Berlino ovest, dalla nella notte tra il 12 e il 13 agosto 1961, per bloccare la fuga verso ovest. Inizialmente fatto da pali e filo spinato, poi ampliato e reso sempre più impenetrabile. Circa cinquemila riuscirono a varcare il confine, utilizzando diversi stratagemmi. La caduta del muro di Berlino aprì la riunificazione tedesca che fu formalmente conclusa il 3 ottobre 1990.
E veniamo sabato sera e notte, la celebrazione che si è conclusa alle prime luci dell’alba di ieri , giornata conclusiva delle celebrazioni del trentennale salverei, con tanto rispetto per il resto degli eventi il concerto della Staatskapelle, diretta da Daniel Barenboimv, che ha eseguito una sinfonia del grande Ludwig van Beethoven di Bonn: la Quinta Sinfonia opera famosa nella cultura pop e usata in numerose opere. L’attacco della sinfonia, usato dalle trasmissioni di Radio Londra, nella seconda guerra mondiale, in codice Morse V di Victory; fu utilizzata anche nella colonna sonora del film V per Vendetta. I fuochi d’artificio, belli ma brevissimi, chiudono la prima parte del programma che è proseguito con un Dj set.
Rimangono la moltitudine di persone, di un giorno che rievoca un avvenimento politico, voluto, atteso. Forse accelerato dalla casualità, da una sola ed unica domanda di un giornalista: quando? O forse no a sentire i quattro berlinesi – che con un tre, uno zero, un cuore sbandierati, si dicono convinti che tutto sarebbe avvenuto comunque e gioiosamente come è stato, comunque la domanda del giornalista ha indubbiamente favorito.
Gianfranco Carboni












