Otto marzo “di lotta femminista” anche a Cagliari. Nel giorno delle mimose, in cinquecento scendono in piazza per l’evento – in contemporanea internazionale – dedicato a tante tematiche. Non c’è solo quella principale legata a più diritti per le donne, ma anche verso tante “minoranze”. Come spiega Benedetta Pintus, 37enne cagliaritana e attivista di “Non una di meno”, i messaggi sono molteplici: “Le donne subiscono tanti tipi di violenza, non solo fisica. Anche quella psicologica, economica e lavorativa, con tutti i ricatti che subiscono quando sono in gravidanza ma non possono portarla avanti. Il ddl Pillon va eliminato, è una minaccia verso tutte le famiglie e ostacola il divorzio, anche se consensuale, soprattutto per chi è in difficoltà economica perché prevede la mediazione a pagamento, è una minaccia anche per le donne e i minori vittime di violenza perché devono mediare col loro carnefice”.
Non solo donne, però, per le quali “lottare”: “Contro la legge Salvini sui migranti, tutte le persone devono potersi autodeterminare, le donne migranti subiscono una doppia discriminazione, non solo di genere ma anche razzista. L’8 marzo”, prosegue Pintus, “è una giornata di lotta, con le nostre voci e i nostri corpi negli spazi pubblici, La parità c’è ma solo formalmente, di fatto ci sono ancora tanti ostacoli per le donne, gli omosessuali e i trans”.









