1 – 0 per i difensori delle antiche torri di pietra, simbolo per eccellenza della terra sarda che dominano il territorio da millenni, indisturbate: un patrimonio storico culturale di inestimabile valore, non compatibile con l’installazione di altre torri, quelle che producono energia green, e che contano sull’appoggio di amministrazioni e cittadini al fine di proteggere ciò che è giunto, quasi intatto, sino al giorno d’oggi. Hanno resistito a cataclismi avvenuti nel corso dei secoli e il Tar ha deciso che non sarà l’impianto agro-fotovoltaico denominato “Green and Blue Serra Tuili” della potenza di 15,190 MW, di dimensioni complessive pari a circa 24 ettari a compromettere le pietre dei nuraghi.
“Nelle 29 pagine del ricorso, il Comune, per mano del suo Legale, chiedeva l’annullamento dell’atto, vantando la legittimità a “tutelare giuridicamente in ogni sede, l’integrità del patrimonio culturale e paesaggistico del proprio areale archeologico e paesaggistico di cui il sito di “Su Nuraxi” rappresenta l’emblema”” ha comunicato il Comune di Barumini. La sentenza del 25 ottobre “ha sancito la legittimazione attiva e l’interesse alla proposizione del ricorso”, “di proporre motivi aggiunti per far valere l’illegittimità sopravvenuta del giudizio positivo di compatibilità ambientale (VIA) per effetto del vincolo archeologico apposto sul Nuraghe Turriga”. Non solo: “Ha intimato al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica di riesaminare il giudizio positivo di compatibilità ambientale (VIA) per effetto del sopravvenuto vincolo archeologico sul Nuraghe Turriga”.










