“Attese disumane” alla Cittadella della salute di via Romagna a Cagliari. Fuori dal padiglione A, anche oggi, c’era un capannello di persone, tutte in attesa di poter entrare per il prelievo del sangue. A raccontare il disagio è una sessantenne cagliaritana, Federica S.: “Ho accompagnato, come faccio ogni 15 giorni, mia madre di ottantasette anni per il prelievo del sangue. È anziana e malata e dev’essere tenuta sempre sotto controllo. “Purtroppo, col sole o con la pioggia, a tutte le età, siamo costretti ad attendere all’aperto il nostro turno. L’attesa non è lunga ma è comunque disumana”, denuncia la donna. “Non c’è nessuno spazio per poterci riparare, infatti in estate ci siamo arrostiti e, ora, rischiamo di bagnarci e di prenderci un’influenza”. L’anziana è stata fatta entrare “dopo pochi minuti, ma il disagio c’è stato lo stesso e c’è ogni settimana”.
Federica S. lancia un appello: “Spero che chi di dovere trovi il modo per poterci garantire un riparo prima di essere chiamati dal personale medico. Prima dell’inizio della pandemia eravamo in un altro padiglione e lì, onestamente, si stava meglio”.










