di Marcello Roberto Marchi
L’Assessore regionale alla Sanità Arru anzichè pensare solo ai migranti per ripopolare la Sardegna perchè non studia e propone progetti per creare occasioni di lavoro stabili soprattutto nel settore di sua competenza, che registra un progressivo peggioramento sotto il profilo organizzativo e dell’offerta dei servizi socio sanitari anche e soprattutto per la carenza di personale preparato ?In questi ultimi quattro anni , nella Giunta regionale e nell’Assemblea sarda ha brillato uno” status ” sedentario delle politiche per lo sviluppo ,soprattutto quelle in del lavoro e dell’occupazione, che rappresentano l’unico vero e concreto motore per dare certezze ai giovani sardi sul loro futuro , anche per mettere su famiglia, che rappresenta la condizione naturale del ” ripopolamento” dei nostri Paesi e delle nostre Città.
L’Assessore Arru invece di imbarcarsi in una polemica che non lo porta da nessuna parte, ha avuto ed ha l’opportunità, nel comparto del quale è diretto responsabile, di mettere in campo programmi e progetti che potrebbero aprire le porte a professionalità e di conseguenza a posti di lavoro stabili, tali da incentivare i giovani sardi, donne e uomini che vogliono mettersi in gioco, guardare con fiducia al futuro, porre le basi della famiglia, la struttura essenziale per la crescita demografica dei nostri Paesi e delle nostre Città.E allora anche la presenza di qualche migrante può assumere un significato di integrazione totale e complementare alla crescita demografica di una Comunità. Altrimenti, la migrazione come l’ha prospettata per ripopolare la Sardegna sarebbe come una sorta di deportazione dai luoghi di origine verso la Sardegna. Il che è inaccettabile.













