Un servizio abitativo transitorio per accogliere immediatamente le donne vittime di violenza domestica: la proposta presto approderà in consiglio comunale, per una casa, insomma, dove trovare sicurezza e senza lungaggini burocratiche che, attualmente, costituiscono ancora un cortocircuito tra teoria e fatti in caso di maltrattamenti. “Una donna vittima di violenza domestica deve avere la possibilità di mettere al riparo se stessa ed i propri figli. Deve poter trovare nell’immediatezza un luogo sicuro dove poter stare”: con questa premessa “Fratelli d’Italia, attraverso i Consiglieri comunali Stefano Demontis e Sabrina Stara e la Consigliera Niside Muscas “daranno il proprio contributo, formalizzando una proposta nelle sedi istituzionali competenti, contando sulla forza e sulla competenza dell’associazionismo e sulla specifica sensibilità e disponibilità al confronto di tutte le forze politiche in campo” spiega il portavoce Massimo Carboni. Una tematica sempre più attuale, la vicenda di Francesca Deidda, la donna di 42 anni di San Sperate, uccisa e rinvenuta dentro a un borsone in campagna due mesi dopo la sua scomparsa, ha smosso nuovamente le coscienze di tutti e fatto urlare a gran voce la necessità di prendere in mano ogni azione possibile al fine di contrastare la piaga che diffonde la violenza contro la donna. Convegni, fiaccolate, discussioni e appelli sono fondamentali ma è bene guardare anche oltre al passo da fare dopo la denuncia per esporre vessazioni, minacce e maltrattamenti subiti in casa: spesso le donne, dopo aver preso coraggio, non hanno la possibilità di allontanarsi dall’uomo che amore eterno aveva giurato e sono costrette a dover fare i conti con la triste realtà. Una indipendenza economica che non c’è, i figli, magari, ancora piccoli, vergogna e paura per non saper dove andare. Ecco allora che si rende necessario un primo intervento al fine di garantire un luogo sicuro dove ospitare chi decide di allontanarsi dalle mani che potrebbero macchiarsi di sangue. A tal fine ad Assemini è in procinto di giungere tra i banchi del consiglio una proposta per passare dalle parole ai fatti, “avviando azioni concrete che rispondano al ruolo attivo dell’amministratore comunale, a tutela delle vittime.
Riteniamo sempre più necessario proporre un Servizio Abitativo Transitorio dove la persona vittima di violenza possa trovare la necessaria sicurezza, senza argini burocratici. Un servizio immediato, confortevole e sicuro, attivabile entro pochissimo tempo dalla richiesta d’aiuto.
La violenza si combatte alimentando una nuova coscienza, ma chi amministra non può esimersi dal mettere in atto misure concrete e funzionali”.











