Domande che attendono risposte quelle messe nero su bianco dai consiglieri di minoranza indirizzati a sindaco e giunta al fine di conoscere particolari inerenti al “ripristino ambientale delle aree private invase da rifiuti derivanti da attività estranee ai proprietari terrieri, e mancata assunzione di responsabilità da parte della Fluorsid Spa”. Questo l’argomento dell’ordinanza sindacale emessa il 18 marzo con la quale “obbliga tutti i proprietari e comproprietari delle aree classificate come inquinate a bonificare i terreni entro 30 giorni, compresa la società Fluorsid SpA, indicata semplicemente con “F”; individuata già come responsabile principale dell’inquinamento, pur inserita nel patteggiamento del 25 luglio 2019 del Tribunale Ordinario di Cagliari. Questa sentenza aveva riconosciuto un danno ambientale nella zona industriale Macchiareddu–Assemini, sanzionando 11 dirigenti per reati di inquinamento e disastro ambientale”. Non solo: “La medesima ordinanza – spiega FdI – impone oneri economici ingenti ai proprietari privati, con ingenti costi di smaltimento dei rifiuti abbandonati, mentre Fluorsid non risulta coinvolta direttamente nell’esecuzione della bonifica né destinata al recupero delle spese.
Organizzazioni come il Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) e i medici ISDE hanno denunciato la mancata bonifica da anni nonostante sentenze e indagini dei Forestali giungessero già nel 2023 a evidenziare la mancata bonifica, nonostante fosse parte di accordi giudiziari e ammissioni pubbliche”.
Si considera la normativa nazionale che stabilisce il principio della “chi inquina paga”, trasferendo la responsabilità della bonifica ai soggetti responsabili dell’inquinamento, non ai privati danneggiati, salvo cause di forza maggiore o forza pubblica quale ultima ratio. “L’intervento eseguito in autodenuncia da parte del Comune su terreni privati impone oneri sproporzionati ai danni subiti dai proprietari, compromettendo il principio di equità e la tutela dei diritti di proprietà. Le responsabilità accertate penali e civili nei confronti di dirigenti di Fluorsid (patteggiamenti 2019) avrebbero dovuto tradursi in misure esecutive di ripristino ambientale a carico dell’azienda stessa”.
In base a queste considerazioni i consiglieri FdI Niside Muscas, Sabrina Stara e Stefano Demontis chiedono: “Perché l’ordinanza n. 11 non assegna formalmente alla Fluorsid Spa – in quanto parte responsabile dell’inquinamento – le procedure di bonifica e la relativa copertura economica?
Che azioni concrete e tempestive ha avviato l’Amministrazione per sollecitare Fluorsid a ottemperare agli obblighi ambientali e di cooperazione con il MIT / Regione / AIA / Procura, così come prescritto dall’ordinanza stessa?”. E ancora: “L’Amministrazione intende avviare azioni di rivalsa nei confronti di Fluorsid o dei suoi dirigenti affinché si facciano carico, anche sotto forma di fideiussione o garanzia, dei costi eventualmente già sostenuti dai proprietari privati? Quali misure di tutela sono previste a supporto dei proprietari privati, economicamente vessati dalla ordinanza comunale (ritardo, predisposizione di fondi comunali, esenzioni, applicazione di tariffe agevolate, etc.) e perché il Comune non si è costituito a difesa dei propri atti e/o a difesa dei privati cittadini di Assemini proprietari dei terreni?”.
Considerate le gravi criticità ambientali si richiede anche un quadro aggiornato delle zonizzazioni inquinate, con indicazione delle proprietà coinvolte, delle tipologie di rifiuti (fanghi acidi, fluoro, metalli pesanti, ecc.) e delle responsabilità accertate (penali o civili). Si domanda se sia stata predisposta una contabilità analitica (perizia) su costi sostenuti da privati e costi stimati per bonifica integrale, coinvolgendo soggetti terzi certificati e se l’Amministrazione ritenga opportuno introdurre una revoca parziale o totale dell’ordinanza n. 11 nei confronti di quei proprietari che hanno subito nocumento dai comportamenti summenzionati, anche in considerazione della recente sentenza del Tar Sardegna.













