Ha fatto causa al Comune di Assemini perché ad aprile 2015, mentre stava passeggiando in via Po, è caduto e si è fratturato. Emilio Garau ha chiesto un risarcimento danni anche per le tante spese mediche sostenute. Poi, a maggio 2022, muore in ospedale per varie complicazioni ai polmoni. Il 20 ottobre 2022 arriva la sentenza firmata dal giudice del tribunale di Cagliari, Doriana Meloni. La domanda di Garau non può essere accolta e scatta la richiesta di pagamento di 2750 euro: “Peccato che mio marito fosse morto già da qualche mese”, spiega, ancora addolorata a un anno di distanza da quella sentenza sfavorevole, Gina Carboni, la moglie del defunto. Da un lato c’era il marito che sosteneva di essere caduto all’altezza del civico 8, dall’altra tecnici chiamati dal Comune che hanno sostenuto che la caduta fosse avvenuta qualche metro prima, in un punto dove la pavimentazione non era dissestata. E, tra verifiche e testimoni, il Comune arriva anche a proporre all’uomo un risarcimento: “Duemila euro, una cifra che abbiamo ritenuto insufficiente”, spiega la moglie. E la sentenza a favore dell’amministrazione comunale mette la parola “fine” a qualunque possibile altro risarcimento.
C’è l’amarezza per l’esito della battaglia legale, ma anche quella legata alla richiesta di pagamento: “Alla fine, comprese altre voci, si tratta di seimila euro che sto pagando a rate perchè posso contare, ogni mese, solo sulla reversibilità di mio marito”, afferma, in lacrime, Nina Carboni. “La sentenza è stata messa dopo il decesso di mio marito, ed è vergognoso che le condizioni stradali di via Po non siano cambiate. Ancora oggi i pedoni rischiano di cadere”.










