Una testimonianza messa a disposizione di tutti, al fine di condividere informazioni e dettagli importanti con chi lotta contro il cancro. Il tempo è prezioso, batterlo per sconfiggere la malattia, non perderlo in file estenuanti e liste d’attesa che non sempre seguono la necessità di chi, affranto e impaurito per la sentenza emessa dai referti medici, ha bisogno di tutto, compresa la forza di lottare. Si scambiano informazioni per trovare qualcosa che sia “in più” di quello proposto nel territorio, e, chi può, sempre più in tanti, optano per curarsi oltremare.
“Un anno che doveva essere l’ultimo lavorativo prima della mia pensione ma che, con una genialità del destino, si è complicato a metà anno.
Incredulità e sgomento sono le prime reazioni agli esiti negativi degli esami medici, poi lo sconforto con le sentenze proposte a cagliari.
Per fortuna, il passa parola e il sentito dire, ha portato uno spiffero di speranza, lontano però dalla Sardegna .. vicino a Verona.
L’istituto IRCCS Sacro cuore don Calabria di Negrar dí Valpolicella è convenzionato con il SSN e offre cure all’avanguardia per i malati di cancro con attrezzature ultra moderne e un protocollo medico innovativo mirato a guarire (se possibile) senza pregiudicare la qualità della vita o almeno limitando per quanto possibile gli aspetti negativi.
Mi è bastato inviare la documentazione medica in mio possesso e nel giro di poche ore sono stato ricontattato per organizzare una visita con un oncologo dell’equipe del prof Filippo Alongi, un luminare in questo settore, un medico con una faccia pulita che solo a guardarlo inspira fiducia e come lui tutta la sua equipe a partire dai medici oncologi che ti seguono, fino alle segretarie che si occupano di coordinare tutti gli aspetti burocratici e degli appuntamenti, ai medici che si occupano della radioterapia e al personale infermieristico.
Oltre alla professionalità non so se la cortesia e la disponibilità che ho riscontrato sia dettata dalla propria indole personale o dai requisiti imposti da questo ospedale ma fa bene al cuore e infonde la fiducia necessaria a fronteggiare le prove che si stanno per affrontare.
Forse il fatto di avere il numero di personale adeguato alle esigenze, una struttura moderna ed efficiente e apparecchiature all’avanguardia aiutano ad essere più umani. Mi rattrista il fatto che per curarsi in modo (più) adeguato si debba ricorrere a istituti lontani dalla propria casa e questo è l’unico problema negativo della mia esperienza. Per carità sono stato agevolato con visite in video consulto per evitare viaggi e pernottamenti non necessari, ma per il periodo delle cure ( in Day hospital) è necessario soggiornare a Negrar e se i familiari non hanno la possibilità, per motivi di lavoro, studio o quant’altro di stare per tutto il periodo con voi, la permanenza e le cure fuori casa risultano ancora più pesanti psicologicamente oltre che economicamente.
Io devo ringraziare, i miei amici/colleghi Cosatec e Sarlux, per il sostegno ricevuto, economico e ben più importante morale, con decine di messaggi quotidiani che arrivavano nelle varie chat a sostenermi psicologicamente durante i non facili 35 giorni trascorsi a Negrar… e ancora oggi i messaggi continuano (Grazie)
Arriva un nuovo anno..Il 2025
speriamo sia meglio, fanc**o il cancro”.










