“La pace non è solo assenza di bombe ma è presenza di giustizia, di ascolto, di dialogo, di dignità, si costruisce anche imparando ad adottare un linguaggio che non escluda; azioni meno discriminatorie, ideologiche e strumentali, che portino gli artefici delle guerre a sedersi ad un tavolo di Pace”. Una mozione firmata dai Consiglieri Comunali Sabrina Stara, Niside Muscas, Stefano Demontis per la promozione di Assemini come città di Pace e Ospitalità. “La guerra porta solo dolore, la storia ce I ha già dimostrato, città rase al suole, famiglie annientate, generazioni spezzate, orfani e vedove. Abbiamo vissuto due guerre mondiali ed una lunga stagione del terrorismo e continuiamo ancora oggi, a non aver imparato nulla o quasi. La pace e la convivenza pacifica non sono un utopia, ma un dovere. Un dovere che inizia nel nostro cuore, nelle nostre parole e nelle nostre azioni. Dobbiamo sempre e comunque ricordarci che : la pace è I’essenza stessa della convivenza umana, ma è un bene cosi fragile che non può essere dato per scontato, mai.
Ogni guerra, ogni conflitto, anche se lontano e dimenticato, crea sofferenza, divide famiglie, distrugge comunità e spezza vite innocenti.
Il nostro comune, la nostra comunità, noi stessi abbiamo il dovere morale e civile di farci portavoce di un messaggio di pace, di dialogo, di umanità.
Viviamo in un tempo in cui le guerre sembrano moltiplicarsi e dove i conflitti meno noti e quelli dimenticati, perchè poco mediatici, perchè lontani, troppo lontani, lasciano ferite profonde e dolorose, generano odio e violenza. La pace non nasce da sola, si costruisce, si protegge e si trasmette, è capacità di coniugare solidarietà e fermezza. La nostra Terra, la Sardegna, è sempre stata espressione di orgoglio e di accoglienza. Cosi come la nostra Italia è sempre stata prodiga nell assicurare la Pace. Lo ha sempre dimostrato e continua a dimostrarlo, con I’incessante lavoro delle istituzioni, delle diplomazie e degli uomini e delle donne in uniforme e del volontariato. Un’organizzazione improntata sulla concretezza e nell affermazione di valori etici e morali. Assistenza sanitaria, sicurezza, realizzazione di ospedali e acquedotti, sostegno alle scuole ed alla cultura. Sono fatti realizzati fuori dai confini nazionali per accompagnare i popoli martoriati dalle guerre verso la pace e I’autodeterminazione”.
Le richieste: “Di impegnarsi a promuovere nel proprio territorio iniziative educative che stimolino la cultura del rispetto, della pace e del dialogo coinvolgendo scuole, associazioni, cittadini e cittadine. Di istituire ogni anno la “settimana della pace” coinvolgendo giovani, artisti, testimoni di pace, con eventi, laboratori, letture e spazi di dialogo, che sia occasione di memoria, riflessione e impegno con particolare attenzione a chi ogni giorno, spesso nel nascondimento opera per la pace sul campo, come la Croce Rossa o le tante associazioni di volontariato sempre in prima linea nel portare aiuti, medicine, cibo e supporto a chi ha perso tutto, o le nostre forze armate, Corpi militari e civili che non sono solo soldati e ruoli istituzionali, ma uomini e donne che si prendono cura delle vittime di guerra durante le tante missioni di pace, prestando soccorso, prestando solidarietà concreta e tangibile, protezione e assistenza costruendo ponti e non sollevando muri. Di diffondere questa mozione presso le scuole, i centri di aggregazione, associazioni e consulte, per invitare tutta la cittadinanza a farsi attiva nel costruire una comunità più giusta, aperta e accogliente”. E ancora: “Di impegnarsi a sostenere nelle sedi opportune ogni iniziativa nazionale e internazionale finalizzata alia risoluzione diplomatica dei conflitti, al rispetto dei diritti umani e alla tutela delle persone più fragili”.













