Ha 48 anni Armando Argiolas, e fa il buttafuori nelle discoteche cagliaritane si da quando ne aveva venticinque. Da mesi, purtroppo, non sta lavorando a causa della pandemia del Covid e delle conseguenti regole del Governo: disco? Chiuse, sbarrate: “A stento ho lavorato in estate, quando ci avevano fatto riaprire. Dal Governo non ho ricevuto assolutamente nulla, mi salvo in parte perchè faccio il camionista, ma anche in quel settore c’è crisi. Convivo e ho una figlia, mi sento totalmente abbandonato, e come me tanti altri miei colleghi, padri di famiglia disperati”, racconta Argiolas. Che difende a spada tratta le operazioni di “sicurezza”, tra sanificazioni e distanziamenti garantiti, fatte dai titolari dei locali.
“Anche i miei del ‘Room’ di via Newton, hanno speso tanto per tutti questi controlli e verifiche, ma alla fine sono solo arrivati altri debiti e non ci hanno fatto nemmeno riaprire. Non c’è nessun sostegno, nei nostri confronti, e nessun spiraglio per il nostro futuro”.










