Lo spazio per una visita segnata come “urgente entro 30 giorni” dal medico di famiglia di Melvia Casula, ottantottenne di Cagliari? Tra tre mesi, ad agosto. E non si tratta di un mal di pancia o di piedi, in gioco c’è l’udito dell’anziana. “Ecco il posto libero che ho trovato per una visita urgente per mia madre: ha 88 anni e ha urgente bisogno dell’apparecchio acustico e, visto il costo, sto cercando di farle avere il contributo dell’Asl, dove non ha l’obbligo di fare nessuna visita”, spiega la figlia Carla Melis. “Tuttavia, proprio a causa del caos legato alla sanità, gli otorini disponibili sono solo quelli della stessa azienda sanitaria locale.
“Abbiamo infatti l’obbligo di fare la visita all’Asl e non in convenzione. Questo è il risultato della visita urgente, il primo posto disponibile ad Ales e lei sta a Cagliari. Non ho idea se farà in tempo a farla sta visita prima che perda del tutto l’udito. Bisogna ringraziare chi ha concepito un sistema così celere nel 2023, adatto agli anziani che forse chi ci governa preferisce fare crepare, nell’attesa risolvendo così i loro problemi gratis”.










