Lo stemma dell’Arciconfraternita del Gonfalone, molto conosciuta in tutta la città e a Stampace, fa bella mostra appeso al collo di Andrea Angei. Quarant’anni, e l’ex sacrista e attuale confratello nella chiesetta-casa del martire guerriero. Ieri uno dei buoi che traina il cocchio del santo è caduto per terra, e gli animalisti hanno subito tuonato: “Basta con l’utilizzo di animali tristi e sfruttati”. Lui, Angei, che ha vissuto varie edizioni della festa di Sant’Efisio, quasi non crede alle sue orecchie: “Il Signore ci ha dato gli animali per potercene servire per il bene di tutta la Terra, non penso sia una cosa faticosa per i buoi. Forse lo è quando devono arare i campi arsi e asciutti”. E per il bue inciampato sul sagrato della chiesetta “Come inciampa un uomo può capitare anche a un animale”, afferma Angei. Che, da confratello stampacino, vede nei buoi anche un segno della tradizione.
“Solo nel 1943 e in un’altra occasione la statua di Efisio non è stata trainata dagli animali. Vedrà il santo cosa far scendere nelle menti di questi animalisti e di queste persone”, dice, polemizzando, Angei. “I buoi soffrono? Dovrebbe essere chiesto ai ‘carradori’, visto che non è mai capitato che nessun animale fosse sofferente”.











