L’associazione Amici della Bicicletta Cagliari organizza per domenica 15 novembre una pedalata alla chiesa romanica di Santa Maria di Uta.
Appuntamento a Cagliari in Piazza Repubblica fianco fermata Metro alle 9.30 e Partenza: ore 10.
Percorso pianeggiante su strada sterrata
Escursione di complessivi Km. 40 circa
Rientro a Cagliari per pranzo
Bici consigliata: Mountain bike
Necessario un preventivo controllo di efficienza della propria bicicletta. I partecipanti sono tenuti a dotarsi di camera d’aria di riserva e dell’attrezzatura per le piccole riparazioni.
Chiesa Santa Maria
La chiesa di Santa Maria, una delle più belle ed importanti architetture romaniche della Sardegna, si trova a lungo la via principale, appena fuori dell’abitato.
L’edificio, eretto dai monaci Vittorini di Marsiglia, risale alla prima metà del XII secolo e sorge sulle rovine di una chiesa più antica e modesta: sembra sia stata l’ultima di 28 chiese realizzate dai Vittorini nella provincia di Cagliari e per questo fu costruita con più riguardo e un maggior dispendio di energie.
La chiesa di Santa Maria è considerata un piccolo capolavoro dell’architettura romanica grazie all’opera di maestranze di diverse scuole che si succedettero nella sua costruzione, vi parteciparono infatti muratori di scuola francese, araba e toscana.
L’impianto originale a due navate venne in breve tempo (dal 1135 al 1145) sostituito da quello attuale a tre. Del monastero annesso non rimangono tracce tranne, forse, il pozzo situato nell’area che doveva trovarsi al centro del chiostro. L’intera area, ora recintata da un muro, era adibita, fio al secolo scorso, a cimitero. L’abbandono della chiesa da parte dei Vittorini risale alla fine del XIII secolo, quando gli ordini mendicanti si sostituirono a quelli monastici. Il convento fu quindi occupato dai francescani che lo tennero fio al XVII secolo circa, epoca in cui lo cedettero all’Arcivescovo di Cagliari.
L’intera costruzione è realizzata in pietra calcare venata, probabilmente proveniente dalle cave di Teulada, e marmi tenuti insieme con pochissima calce. La pianta è basilicale, monoabsidata, longitudinalmente divisa in tre navate.La facciata, esposta a ponente, è spartita orizzontalmente in due zone da una cornice, in stile arabo, lavorata a foglie di gigli, che corona il basamento e gira tutt’intorno alla chiesa. I due ordini di archetti della facciata continuano nelle pareti laterali, sostenuti da mensoline (200 in tutta la chiesa) decorate variamente (foglie, teste di santi, nodi, cervi, vitelli, scomparti geometrici o rosette). Le porticine laterali ripetono lo schema della porta principale: La porta della navata destra era detta Porta Santa e si apriva negli anni del giubileo, com’era costume nelle chiese monacali, mentre quella della navata sinistra conduceva al chiostro. L’interno è a tre navate, divise da ampie arcate sostenute da quattro colonne per parte, alcune di recupero, diverse tra loro, parte in marmo e parte in granito probabilmente derivate da qualche edificio pagano preesistente. La sala è spezzata in senso traversale da un gradini posto in corrispondenza delle ultime due colonne, che doveva servire a separare la parte anteriore, riservata ai fedeli, dal presbiterio, ben più ampio di quello attuale, destinato ai monaci.
L’altare è sopraelevato rispetto al resto della chiesa da due gradini, di forma rettangolare ha come base 4 colonnine e al suo interno si trovano i due leoni in marmo che inizialmente erano collocati sul tetto delle due navate laterali. Entrando dalla porta principale, subito a destra, si trova una breve colonna con capitello corinzio rovesciato e scavato, trasformato in acquasantiera.












