E’ stata fatale la fucilata alla testa per l’allevatore di Gavoi ammazzato nel suo ovile nelle campagne del paese. Una fucilata al fianco, poi il colpo di grazia alla testa che ne ha sfigurato il viso e che gli è stato fatale: è questa la ricostruzione che arriva dall’autopsia, effettuata oggi all’ospedale San Martino di Oristano dal medico legale Roberto Demontis, sul corpo di Francesco Cidu, l’allevatore di 66anni di Gavoi ucciso il 19 dicembre nel suo ovile nelle campagne del paese. L’esame autoptico ha confermato anche che la morte dell’allevatore, ritrovato poco dopo le 20, risale a molte ore prima, ovvero alla mattina, quando il 66enne stava aprendo il cancello del suo terreno per iniziare una giornata di lavoro.
Forse due i killer che, dopo aver atteso che scendesse dall’auto, gli hanno sparato al fianco. Poi una volta caduto a terra hanno infierito con un secondo colpo alla testa. Un agguato in piena regola, insomma, come tanti nella storia dei delitti in Barbagia.
L’omicidio di Cidu ha sconvolto la comunità di Gavoi, che lo descrive come un uomo tranquillo. Anche se l’allevatore aveva precedenti alle spalle: il 20 dicembre 2022 Cidu era stato assolto insieme al figlio Mauro dall’accusa di aver sgozzato degli agnelli e dato fuoco a un’azienda a Lodine, non distante dal suo ovile. Cinque gli attentati che si sono verificati a Gavoi negli ultimi mesi e che potrebbero essere collegati con questo omicidio.












