Alessandro Ricchi, oggi la commemorazione del medico-eroe del Brotzu che esattamente dieci anni fa perse la vita in un incidente aereo insieme ai suoi due colleghi Antonio Carta e Gianmarco Pinna. Una cerimonia molto sentita celebrata dal monsignor Piergiuliano Tiddia nella cappella dell’ospedale Brotzu, a cui hanno partecipato amici, parenti, pazienti e tanti colleghi, presente anche il direttore sanitario Asl Ugo Storelli. E presto, all’ingresso del Centro trapianti, verrà posizionata anche un’opera di Pinuccio Sciola: una grande pietra sonora trasparente intitolata “Per non dimenticare Ricchi”, dedicata al cardiochirurgo del Brotzu. “L’opera continuerà a catturare la luce che Alessandro Ricchi ha dato ai tanti trapiantati sardi”, spiega Giampiero Maccioni, presidente della’Associazione sarda trapianti “Alessandro Ricchi”.
Era il 24 febbraio 2004 quando i tre medici del Brotzu persero la vita nello schianto sui monti di Burcei a bordo di un Cessna, un velivolo turboelica da turismo con cui stavano effettuando la tratta che da Roma conduce a Cagliari per portare il cuore che doveva essere trapiantato in un paziente dell’ospedale Brotzu del capoluogo sardo. Un tragica vicenda che commosse l’intera isola. Oggi il giorno della commemorazione dieci anni dopo. “Era il mio secondo padre – sottolinea Giampiero Maccioni, presidente dell’associazione dedicata a Ricchi, e ‘salvato’ dal cardiochirurgo dopo un trapianto di cuore – Ma era anche un uomo, un professionista, e un medico dalla grande umanità. Sapeva svolgere il suo mestiere, e allo stesso tempo instaurava un rapporto umano con tutti i suoi pazienti”.










