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di Luca Locci, Usb
Con un assordante silenzio delle istituzioni e dei sindacati confederali continuano gli spostamenti dei “deportati” dell’Aspal, alcuni sono fortunati altri no.
L’Amministrazione, in violazione di Contratti e leggi, continua a non convocare l’U.S.B. per le informazioni riguardanti il personale e gli stabilizzati, trasferiti senza regole e criteri. Prendiamo atto che a qualcuno disturba un sindacato che cresce e fa iscritti, un sindacato che difende i diritti dei lavoratori e dei disoccupati, un sindacato che chiede l’applicazione delle leggi e regole chiare nelle assunzioni, dislocazioni, nomine e quant’altro. Abbiamo chiesto più volte nell’ultimo periodo documentazione riguardante il personale stabilizzato per capire se tutto è avvenuto nella massima trasparenza e nel rispetto delle leggi e delle regole. Più volte abbiamo detto che non basta scrivere nelle determine “visto l’articolo oppure vista la legge”. Articolo e leggi non vanno citati, vanno rispettati e applicati.
Ma all’Aspal è tutto un optional,all’Aspal lavora un elitè molto ristretta che decide di inquadrare il personale in modo provvisorio da oltre sette mesi, decide di non erogare la RIA in busta paga ai dipendenti perché pensa che non sia dovuta, decide di non consegnare al sindacato il piano di sicurezza degli stabili delle sedi Aspal perché non lo ritiene utile (o forse semplicemente non esiste o forse ancora le sedi non sono idonee e sicure).
Aspal, si, quell’ente regionale che sarebbe offensivo chiamare carrozzone per le persone oneste e professionalmente preparate che ci lavorano e che quotidianamente offrono un aiuto concreto ai cittadini.
Aspal, quell’ente regionale che attua una disparità di trattamento tra dipendenti ex ministeriali, ex provinciali, ex agenzia del lavoro e nuovi stabilizzati.
Il giorno 7 gennaio abbiamo chiesto un incontro con sua Eccellenza Sig. Prefetto di Cagliari per dirimere la questione, siamo ancora in attesa. Nel frattempo abbiamo chiesto altra documentazione all’Aspal ma l’unica risposta che abbiamo avuto è un assordante silenzio. Abbiamo notizia che il Direttore dell’Aspal, dopo la denuncia della USB (Unione Sindacale di Base), non ha perso tempo a fare il giro di alcuni Centri per l’impiego della Sardegna e ricordare a tutti che lui è il Direttore e decide lui.
La pazienza è finita per diversi motivi:
- Riteniamo che sia illegittimo lo spostamento di sede in quanto non trattasi di nuova assunzione ma di stabilizzazione;
- Quali sono stati i criteri trasparenti utilizzati per il trasferimento ad altra sede?
- È una strana coincidenza che Assessori Comunali, mogli di Capo di Gabinetto e Consiglieri Comunali non siano stati trasferiti oppure si tratta di un criterio deciso dall’Aspal?
- La legge di stabilizzazione dei precari parla di continuità di rapporto di lavoro invece la stabilizzazione è stata prima rinviata di due mesi e poi il rapporto di lavoro viene interrotto per una settimana. Al riavvio nuovo contratto e nuova sede a sorpresa, lontana anche centinaia di chilometri dalla propria residenza..
Come Usb, nel rispetto delle lavoratrici, dei lavoratori, dei Sardi e delle Istituzioni abbiamo deciso, oltre che sollecitare Sua Eccellenza Sig. Prefetto di Cagliari, di chiedere un incontro formale con il Direttore dell’Aspal per capire le motivazioni dell’arroganza delle sue azioni e, in tempi stretti, di informare il MEF, la Magistratura, la Corte dei Conti sull’opportunità aprire un indagine sull’operato dell’ente.