Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp
Quelle garitte, tra il filo spinato perimetrale di quell’enorme costone, quasi la difendono ad oltranza: tutto arenato, fermo, la cittadella della solidarietà e del volontariato, ai piedi del compendio di Monte Urpinu, appare ancora un miraggio. “Inaugurazione in pompa magna”, se così si può definire, quella di qualche anno fa, poi, riflettori spenti: “Il sindaco Massimo Zedda – afferma a gran voce il consigliere comunale Alessandro Sorgia, Gruppo Misto – deve portare avanti le opportune interlocuzioni con la Regione Autonoma della Sardegna affinché l’area di 14,9 ettari (149mila metri quadrati) venga tempestivamente realizzato in tempi rapidi l’ambizioso progetto, realmente e non solo a parole, con il dichiarato coinvolgimento dell’amministrazione cagliaritana”.
MONTE URPINU. Allo stato attuale il progetto proposto da Viale Trento pare si sia arenato, i componenti dell’Osservatorio, nonostante ripetute richieste di incontro, non vengono convocati dal mese di novembre scorso e accusano la Regione di disinteresse totale, lo stesso Assessore alle politiche sociali del Comune di Cagliari ha dichiarato di recente alla stampa locale di essere ancora in attesa di una convocazione ufficiale al fine di poter finalmente discutere di progetti seri e concreti.
AREEE SMILITARIZZATE. La città di Cagliari, secondo i dati ISTAT all’1 gennaio 2015, ha 154.478 residenti e ne ha perso 13.402 dal 2001, pur avendo la bellezza di 5.090 case non occupate (dati ISTAT, censimento 2011), fra cui un notevole patrimonio immobiliare nuovo e mai occupato e una parte bisognosa di ristrutturazioni e risanamento. Gli oltre 13 mila residenti cagliaritani sono stati costretti ad andar via soprattutto per gli alti costi di acquisti e affitti delle abitazioni in città. Da tempo, con intensità altalenante, la Regione e una parte dell’opinione pubblica insistono perché si giunga a sempre maggiori dismissioni di beni immobili appartenenti al demanio militare in base all’art. 14 dello statuto speciale per la Sardegna.
IL SITO. Il compendio immobiliare di Monte Urpinu, che si affaccia sulla via Guadazzonis, costruito negli anni Trenta, nel 2011 è stato ceduto alla Regione dal Demanio dello Stato e che il bene comprende alcuni fabbricati destinati ad alloggi, uffici, magazzini, officine, laboratori, un’autorimessa e impianti sportivi, con una superficie complessiva di circa 149mila metri quadrati. Con la deliberazione n. 50/3 del 16 ottobre 2015 (“Riqualificazione e valorizzazione del compendio immobiliare ubicato in Comune di Cagliari, località Monte Urpinu denominato ex 68° Deposito Carburanti”).
“La Giunta Regionale della Sardegna – evidenzia il consigliere Alessandro Sorgia – ha formalizzato la sua intenzione di realizzare in un’area di Cagliari, alle pendici di Monte Urpinu, “una cittadella della solidarietà e del volontariato, senza costi per l’amministrazione regionale”. Tra l’altro la Giunta Regionale ha nelle proprie intenzioni la possibilità di realizzare palazzine e strutture connesse da affidare alle ”organizzazioni non lucrative di utilità sociale, alle istituzioni, alle fondazioni e associazioni non aventi scopo di lucro, alle organizzazioni del terzo settore e alle cooperative sociali onlus, che dovranno garantire l’effettiva fruibilità degli stessi da parte della collettività”, quindi da ristrutturare a spese delle associazioni stesse”.
I TEMPI. Nell’ottobre del 2015 l’Assessore Regionale agli Enti Locali Cristiano Erriu in apposita conferenza stampa dichiarò che destinerà tale importante risorsa territoriale alle Associazioni appartenenti al terzo settore evidenziando come il mondo del volontariato sardo, delle Onlus e del terzo settore fosse in continua espansione e rappresentasse una grande risorsa per la Sardegna ed in particolare per la città di Cagliari, per tali motivi si è ritenuto opportuno attivare processi che coinvolgano tale mondo nella gestione di tali spazi, le Direzioni generali dell’Urbanistica e delle Finanze con l’organismo istituzionale, cioè l’Osservatorio regionale del Volontariato, avrebbero dovuto elaborare un programma di utilizzo e il conseguente disciplinare per stabilire i criteri di assegnazione, naturalmente nel pieno rispetto delle disposizioni in materia urbanistica e paesaggistica”. L’auspicio – avverte Sorgia – è che possano scaturire ulteriori progetti per la città e, permettere che alcune aree, quelle verdi verso viale Europa, possano ritornare al Comune di Cagliari per la naturale prosecuzione del parco cittadino.