Agenti penitenziari senza green pass furiosi in Sardegna: “Le mense delle carceri non sono ristoranti, scelta grottesca”

Tavoli vietati anche nelle carceri isolane per i poliziotti che non sono vaccinati, esplode la rabbia: “Divisi per pochi minuti e per tutto il resto del giorno lavorano in spazi stretti e a contatto con tutti, è illogico”


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Non solo quelli che devono lavorare negli uffici o salire a bordo delle volanti. Anche gli agenti penitenziari senza green pass, in Sardegna, protestano contro il divieto di poter mangiare nelle mense. E la Uil sarda scrive al provveditore: “Le disposizioni sul personale privo del green pass stanno creando polemiche e tensione, si intervenga con intelligenza ed equilibrio”, afferma il segretario generale del sindacato, Michele Cireddu. “Dividere nella pausa per fruire il pasto il personale che subito dopo deve condividere per diverse ore spazi stretti e chiusi in sezione o nei mezzi delle traduzioni, riteniamo sia una decisione oltreché grottesca, priva di ogni senso logico”.

 

 

 

“Non si placano le polemiche dopo la recenti disposizioni del decreto legge del 23 luglio scorso che vieta il personale delle Forze dell’ordine privo del green pass di usufruire della mensa di servizio. La Uil, dopo che i livelli nazionali hanno chiesto al Governo di rivedere le grottesche disposizioni contenute nel decreto, viene ritenuta illogica la scelta di privare il personale di fruire della mensa di servizio obbligatoria anche se ogni giorno vengono condivisi spazi stretti, al chiuso nelle sezioni detentive o nei mezzi di servizio”. Cireddu è netto: “È stato molto chiaro il segretario nazionale che ha definito grottesche le disposizioni contenute nel decreto legge. All’atto pratico nel caso delle polizia Penitenziaria il personale condivide spazi stretti e chiusi, nelle sezioni detentive, nelle auto di servizio, negli uffici e poi per meno di 30 minuti viene ‘diviso’ nella fruizione della mensa obbligatoria di servizio per poi ricondividere gli spazi chiusi negli ambienti che ho citato. Abbiamo scritto una missiva al provveditore ed a tutte le direzioni della Sardegna per fare in modo che in attesa di diverse determinazioni del Governo, sollecitate dal segretario nazionale, vengano predisposti, nel rispetto della legge, spazi dignitosi per permettere al personale di fruire del pasto. Il nostro, cosi come quello delle altre Forze dell’Ordine, è un lavoro estremamente delicato e complesso, non può essere paragonato ad altri contesti che possono sembrare simili, le mense non sono ristoranti, il personale rimane per pochi minuti a consumare un pasto per riprendere servizio. Abbiamo visto in questi giorni immagini dei colleghi della polizia di Stato che rimbalzavano nei social, fruire della mensa per strada o nelle scale antistanti le mense sotto il sole cocente, non crediamo sia la soluzione giusta. In attesa di interventi di carattere nazionale pretendiamo che tutto il personale venga trattato con dignità e rispetto per quello che fa ogni giorno per la collettività. Il provveditore vicario proprio oggi ha riscontrato la nostra richiesta, condividendone i contenuti ha assicurando che tutte le direzioni della Sardegna predisporranno urgentemente dei locali idonei e salubri per la consumazione del pasto”.