Un medico che visita due volte alla settimana per un’ora, ma anche un dottore che non c’è più e allora, per avere una ricetta o un consulto medico, bisogna mettersi in auto e macinare chilometri. È questa la situazione che stanno vivendo migliaia di sardi, soprattutto nella zona del Nuorese, dove mancano i medici di base. E i sindaci, fascia tricolore attorno alla giacca, hanno manifestato tutta la loro rabbia sotto il Consiglio regionale di via Roma a Cagliari, capitanati dal presidente dell’Anci Emiliano Deiana: “La Regione ha gli strumenti per risolvere questo problema, bisogna ricostruire la medicina territoriale. Il Covid ci ha insegnato che senza prevenzione, difficilmente crisi come quelle che abbiamo affrontato possano essere superate. Ci sono migliaia di sardi che non hanno più un riferimento medico, i farmacisti stanno dando le medicine senza ricetta assumendosi responsabilità enormi, bisogna porre un rimedio a questa situazione”.
E loro, i sindaci, raccontano i tanti disagi che stanno vivendo. Daniela Falconi, sindaca di Fonni, ha diverse gatte da pelare: “Hanno chiuso la stazione di polizia, non ci sono medici di base e questo è un problema non solo per i residenti ma anche per i turisti. Fonni ha 350 posti letto, sono numeri importanti”. Il suo collega di Usassai, Francesco Usai, rincara la dose: “Il dottore più vicino? A sedici chilometri di distanza, se uno dei miei concittadini sta male deve affrontare una strada piena di curve prima di poter ricevere le cure o un consulto”.










